Sony Alpha 33

Sony Alpha 33

La Sony Alpha 33 è una fotocamera reflex digitale rilasciata il 24 Agosto 2010 (insieme alla Sony Alpha 55) e in produzione fino al 2011.

Ha un sensore CCD in formato APS-C (fattore di crop 1,5x) da 14,2 MegaPixel.

Il modello si chiama con più precisione Sony Alpha SLT 33. SLT sta Single Lens Translucent, una tecnologia proprietaria della Sony. Le fotocamere con tecnologia SLT, impiegano uno specchio, un mirino elettronico e un sistema di autofocus a rilevamento di fase (un sensore permette di avere un autofocus continuo anche in fase di registrazione video).

Lo schermo posteriore è da 3 pollici ad alta risoluzione e articolato.

La Sony Alpha 33 ha una stabilizzazione di immagine “on camera” chiamato Sony Super Steady Shot. Questo tipo di stabilizzazione, che è presente sul sensore, è possibile utilizzarla con qualunque tipo di obiettivo.

La Sony Alpha 33 è adatta ai fotografi hobbisti che sono alla ricerca di una reflex digitale per la fotografia di tutti i giorni, inclusi ritratti, paesaggi e fotografia di viaggio. La sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche la rendono una buona fotocamera entry-level.

Caratteristiche:
Sensore: CCD APS-C (23,4×15,6mm fattore di Crop 1,5x) 14,2 MegaPixel
File: RAW e JPG
Video: 1920x1080i 60 FPS
Sensibilità ISO: da 100 a 25600
Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000
Sistema autofocus con 15 punti di messa a fuoco
Flash incorporato Pop-Up
Schermo da 3 pollici articolato
Mirino ottico con copertura del 100%
Memoria SD – SDHC – SDXC
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 124x92x85mm – Peso: 500g

Sony Alpha 33
Senza obiettivo vista laterale
Sony Alpha 33 vista frontale con obiettivo DT 18-55mm SAM f3.5-5.6
Con obiettivo DT 18-200 F3.5-6.3
Sony Alpha 33 vista dall'alto con obiettivo 18-55mm SAM f3.5-5.6
Vista posteriore con schermo da 3 pollici articolato

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stampa al platino

Stampa al platino

La stampa al platino è una tecnica di stampa fotografica monocromatica fine art (fine art: tecnica che mira alla qualità artistica e pittorica dell’immagine … Treccani) che utilizza sali di platino, noti per la loro stabilità e capacità di produrre immagini di eccezionale qualità. Questa tecnica, sviluppata a metà del XIX secolo, è apprezzata per la sua gamma tonale ampia, la durata e la profondità delle immagini.

Stampa al platino - Procedimento

Facciamo una dettagliata panoramica di questa tecnica:

Caratteristiche Principali


Qualità dell’Immagine:
Gamma Tonale: Le stampe al platino offrono una gamma tonale eccezionalmente ampia, dai neri profondi ai bianchi luminosi, passando per una varietà di grigi.

Dettaglio e Nitidezza: Grazie alla finissima distribuzione dei sali di platino, le stampe al platino sono note per la loro straordinaria nitidezza e dettaglio.

Durata e Stabilità:
Lunga Durata: Le stampe al platino sono tra le più durevoli nel tempo. I sali di platino sono resistenti alla luce e agli agenti atmosferici, garantendo che l’immagine non sbiadisca nel tempo.

Archiviazione: Le stampe sono generalmente su carta cotone, priva di acidi, che contribuisce ulteriormente alla loro longevità.

Estetica Unica:
Superficie Opaca: Le stampe al platino hanno una superficie opaca, che le distingue dalle stampe fotografiche tradizionali e conferisce loro un aspetto unico e raffinato.

Tonalità Calde o Fredde: A seconda del processo e dei materiali utilizzati, le stampe possono avere tonalità calde o fredde, influenzando l’atmosfera e il feeling dell’immagine.

Processo di Produzione
Preparazione della Carta:
La carta viene sensibilizzata con una soluzione contenente sali di platino (e spesso palladio) e un agente sensibilizzante come il ferric oxalate.

Esposizione alla Luce UV:
Il negativo dell’immagine viene posizionato a contatto con la carta sensibilizzata e l’intero pacchetto viene esposto alla luce ultravioletta. La luce UV riduce i sali metallici, creando l’immagine sulla carta.

Sviluppo e Lavaggio:
Dopo l’esposizione, la carta viene sviluppata in un bagno di sviluppo, poi lavata accuratamente per rimuovere eventuali residui chimici. Alcuni processi possono includere un bagno di clearing per eliminare eventuali macchie.

Vantaggi e Svantaggi


Vantaggi:
Qualità e Longevità: La qualità dell’immagine e la durata sono tra i principali vantaggi della stampa al platino.

Estetica: Le stampe al platino sono molto apprezzate per la loro estetica unica.

Svantaggi:
Costo: Il processo è costoso a causa del prezzo del platino e della complessità del processo.

Tempo e Precisione: La produzione di stampe al platino è laboriosa e richiede grande precisione e competenza tecnica.

Applicazioni


Fine Art Photography: Le stampe al platino sono particolarmente apprezzate nel mondo della fotografia artistica per la loro bellezza e longevità.

Archiviazione e Conservazione: Sono ideali per archiviare immagini storiche o artistiche che si desidera conservare a lungo termine.

La stampa al platino rappresenta un connubio tra arte e scienza, offrendo immagini di una bellezza senza tempo e una durata incomparabile.


I più famosi fotografi che hanno utilizzato la stampa al platino sono:
Alfred Stieglitz, Edward Weston, Irving Penn, Paul Strand, Frederick H. Evans, Peter Henry Emerson, Clarence H. White, Gertrude Käsebier, Imogen Cunningham ed altri.


Alfred Stieglitz – Un pioniere della fotografia artistica, Stieglitz ha utilizzato la stampa al platino per molte delle sue opere iconiche, apprezzando la profondità e la qualità tonale che questa tecnica offriva.


Edward Weston – Conosciuto per i suoi dettagliati nudi e nature morte, Weston ha usato la stampa al platino per catturare la nitidezza e le delicate sfumature nei suoi lavori.


Irving Penn – Penn ha realizzato numerose stampe al platino, particolarmente nei suoi ritratti e nature morte, per ottenere una qualità senza tempo e una durata eccezionale.


Paul Strand – Considerato uno dei fondatori della fotografia moderna, Strand ha utilizzato la stampa al platino per molte delle sue immagini, enfatizzando la profondità e la ricchezza dei toni.


Frederick H. Evans – Celebre per le sue fotografie di cattedrali e architetture gotiche, Evans ha scelto la stampa al platino per la sua capacità di rendere con precisione le sfumature della luce e dell’ombra.


Peter Henry Emerson – Un pioniere della fotografia naturalistica, Emerson ha preferito la stampa al platino per la sua capacità di rappresentare le scene di vita rurale con un realismo pittorico.


Clarence H. White – Parte del movimento pittorialista, White ha spesso utilizzato la stampa al platino per creare immagini morbide e evocative.


Gertrude Käsebier – Una delle più influenti fotografe dell’epoca, Käsebier ha sfruttato la stampa al platino per i suoi ritratti delicati e intimi.

Alfred Stieglitz

Edward Weston

Imogen Cunningham

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Photo-Secession

La Photo-Secession fu un movimento dell’inizio del XX secolo che mirava a promuovere la fotografia come forma d’arte. I membri di questo movimento erano tutti dediti al pittorialismo.

Il movimento, Photo-Secession, fondato nel 1902 da Alfred Stieglitz e da altri fotografi tra cui Edward Steichen che alla pensavano allo steso modo cioè distaccarsi dai vincoli e le limitazioni imposte dalle pratiche fotografiche tradizionali.


Secondo i soci della Photo-Secession una fotografia non la ricerca di impressionare quello che accadeva davanti alla fotocamera (cioè la realtà), ma la manipolazione dell’immagine realizzando una visione soggettiva dell’autore (Artista/fotografo).

Vediamo alcuni aspetti chiavi della Photo-Secession:

Le origini e gli obiettivi


Fondatore: Alfred Stieglitz, fotografo e promotore d’arte pionieristico.

Obiettivo: Stabilire la fotografia come una forma d’arte legittima alla pari con la pittura e la scultura.

Influenze: Il movimento fortemente influenzato dallo stile del pittorialismo, che ha enfatizzato le qualità estetiche e l’espressione emotiva rispetto alla mera documentazione.

I membri chiave

Alfred Stieglitz: Leader e figura centrale del movimento, noto per le sue suggestive e atmosferiche fotografie.

Edward Steichen: Rinomato per le sue immagini soft-focus e l’uso innovativo dei processi cromatici.

Clarence H. White: Nota per le sue composizioni poetiche e spesso idilliche.

Gertrude Kosebier: Famosa per i suoi ritratti e le immagini che hanno catturato lo spirito e il carattere dei suoi soggetti.

Tecniche e lo stile


Il pittorialismo: lo stile dominante all’interno della Photo-Secession, caratterizzato da un focus sulla bellezza, la tonalità e la composizione, spesso utilizzando la messa a fuoco morbida e la manipolazione dell’immagine per ottenere un effetto pittorico.

Processi alternativi: i membri hanno sperimentato vari processi fotografici, come il bicromato di gomma, le stampe di platino e le stampe in bromoil, per ottenere gli effetti artistici desiderati.


Pubblicazioni ed esposizioni

Un diario fotografico trimestrale curato da Alfred Stieglitz, che ha svolto un ruolo cruciale nella promozione del lavoro dei membri della Photo-Secession e di altri fotografi modernisti.

Galleria 291: Conosciuto anche come le Little Galleries della Photo-Secession, fu uno spazio espositivo a New York dove furono esposte le opere dei Photo-Secessionisti e di altri artisti moderni.

Little Galleries della Photo-Secession - Galleria 291
Galleria 291 – Little Galleries della Photo-Secession

La Photo-Secession è stata determinante per elevare lo status di fotografia nel mondo dell’arte. Ha gettato le basi per i movimenti futuri e ha contribuito a stabilire la credibilità della fotografia come forma d’arte. L’enfasi del movimento sulla creatività, l’espressione personale e l’innovazione tecnica continua ad influenzare i fotografi oggi.

Alfred Stieglitz - Donna nel prato
Alfred Stieglitz
Photo-Secession Alfred Stieglitz stazione con raggi di luce
Alfred Stieglitz
Eduard Steichen - New York
Eduard Steichen – New York
Photo-Secession - Edward Steichen - The Pond Moonlight
PhEdward Steichen – The Pond Moonlight

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Louise Dahl-Wolfe

Louise Dahl-Wolfe

Louise Dahl-Wolfe - autoritratto

Louise Dahl-Wolfe nata a San Francisco il 19 Novembre 1895 morta a Allendale (New Jersey) l’11 Dicembre 1989.
È stata una fotografa, dedicatasi prettamente alla moda, che ha influenzato tutta la fotografia di moda moderna.


Nel 1914 inizia gli studi alla California School of Fine Arts dove ha studiato diverse forme d’arte ma concentrandosi sulla pittura e sul design. Infatti successivamente, Louise Dahl-Wolfe, si sarebbe dedicata al disegno del reale, della anatomia umana e di figure varie.

Dopo la laurea, nel 1921, lavora come arredatrice di interni. In quegli anni incontra la fotografa Anne Brigman (membro del gruppo dei Photo-Secessionisti). Questo incontro porta Louise Dahl-Wolfe a dedicarsi alla fotografia e quindi alla sua vera passione.

Tra il 1927 e il 1928 viaggia in Europa insieme alla fotografa Consuelo Kanaga.


Nel 1928 sposa lo scultore americano Meyer Wolfe (da cui prese il cognome) lui la aiuta a realizzare spesso sfondi per le fotografie.


La sua prima fotografia, intitolata “Tennessee Montain Woman”, fu pubblicata, nel 1933, su Vanity Fair.

Louise Dahl-Wolfe - Tennesee Montain Woman - Vanity Fair 1933
Louise Dahl-Wolfe – Tennesee Montain Woman – Vanity Fair 1933


Dopo la pubblicazione su Vanity Fair possiamo dire che inizia la sua carriera infatti apre il proprio studio fotografico a New York che sarà attivo fino al 1960.


Collabora con diversi giornali di moda ma l collaborazione più importante e duratura è quella con Harper’s Bazaar lavorando dal 1936 al 1958. La Dahl-Wolfe contribuisce al successo della rivista con 86 copertine e 600 pagine a colori e scatti in bianco e nero.


Louise Dahl-Wolfe era nota per il suo uso innovativo di luce naturale e ambienti esterni, che hanno portato un look fresco e dinamico alla fotografia di moda. Il suo lavoro presentava spesso luoghi esotici e paesaggi naturali, aggiungendo una qualità narrativa unica alle sue immagini.

Oltre alla moda, era anche un’abile fotografa di ritratti, che catturava immagini di molte celebrità e artisti del suo tempo, tra cui Lauren Bacall, Orson Welles e Edward Hopper.


Le sue fotografie erano caratterizzate dalla loro eleganza, chiarezza e composizione sofisticata. Aveva un occhio attento per i dettagli e un talento per creare immagini che erano sia eleganti che accessibili.
L’approccio di Louise Dahl-Wolfe alla fotografia di moda, con la sua enfasi sulla luce naturale e sulle riprese della location, ha stabilito un nuovo standard nel settore e ha influenzato molti fotografi che l’hanno seguita.


Il suo lavoro è stato esposto nei principali musei e gallerie di tutto il mondo, ed è ricordata come pioniera nella fotografia di moda. Le sue fotografie rimangono influenti, studiate per il loro significato artistico e storico.


I contributi di Louise Dahl-Wolfe alla fotografia di moda non solo hanno definito un’epoca, ma hanno anche aperto la strada alle future generazioni di fotografi, rendendola una figura duratura nella storia della fotografia.

Copertina Harper's Bazaar - 1942

Louise Dahl-Wolfe - modella fra le macerie

Gloria Vanderbilt

Louise Dahl-Wolfe -Liz Gibbons 1938

Modella con mappamondo

Louise Dahl-Wolfe - modella con statua

A style of Her Own

Louise Dahl-Wolfe - Courtesy Staley Wise Gallery

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Prisma di Porro

Prisma di Porro

Il termine “pentaprisma porro” si riferisce a un tipo di prisma usato nell’ottica, specialmente nelle fotocamere fotografiche e binocoli. Utilizzato su due fotocamere DSLR della Olympus la E-300 e la E-330.

Per comprenderne meglio il significato, è importante scomporre i suoi componenti:


Pentaprisma: Si tratta di un prisma in cinque parti che è utilizzato principalmente nelle fotocamere reflex a singolo obiettivo (SLR). La sua funzione principale è quella di riflettere l’immagine catturata dall’obiettivo verso il mirino, consentendo al fotografo di vedere un’immagine corretta (non invertita) attraverso il mirino. Questo prisma è fondamentale per fornire una visione accurata di ciò che verrà catturato nella fotografia.


Prisma di Porro - Pentaprisma
Pentaprisma DSLR


Prisma Porro: Si riferisce ad un disegno di prisma utilizzato nel binocolo. Questo tipo di prisma, sviluppato dall’ingegnere italiano Ignazio Porro, permette una correzione dell’orientamento dell’immagine in modo che non compaia invertita. I prismi di Porro sono caratterizzati da una maggiore percezione della profondità e da un campo visivo più ampio rispetto ad altri disegni di prisma, come i prismi posizionati in alto.



Utilizzo in macchine fotografiche


Sebbene il termine “pentaprisma porro” non possa essere comunemente usato per riferirsi ai componenti della fotocamera, è essenziale capire che sia i pentaprismi che i prismi Porro sono cruciali nell’ottica per la correttezza e l’orientamento delle immagini.

Prisma di Porro


Riepilogo


Il pentaprisma combina due concetti essenziali nell’ottica dei dispositivi visivi, applicati sia in macchine fotografiche che in binocolo per correggere l’orientamento dell’immagine per offrire una visualizzazione accurata e confortevole. Ognuno di questi componenti svolge un ruolo fondamentale nei rispettivi dispositivi per migliorare la qualità dell’immagine percepita.

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The great wave, di Gustave Le Gray - 1857

Pittorialismo

Il pittorialismo fu un movimento artistico nato tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX. I partecipanti cercavano di far riconoscere la fotografia una forma d’arte al pari della pittura, scultura e le altre arti riconosciute come tali.

È stata necessaria la nascita del pittorialismo perché all’epoca la fotografia veniva considerata una fonte di documentazione della realtà.

Secondo i tradizionalisti l’utilizzo di strumenti (fotocamera e vari accessori) per creare una fotografia non era considerata una vera e propria forma d’arte ma “semplicemente” documentare la realtà con delle macchine.
Per cercare di far riconoscere la fotografia come arte, i pittorialisti, utilizzavano tecniche e stili che rendevano le loro fotografie simili a dipinti, disegni e incisioni.

Caratteristiche del Pittorialismo:

Tecniche di Manipolazione: I pittorialisti spesso utilizzavano tecniche come il ritocco manuale, l’applicazione di pigmenti, la stampa con processi speciali (come il platino, il carbone o la gomma bicromata) per ottenere effetti pittorici.

Soggetti Artistici: Le fotografie pittorialiste spesso ritraevano paesaggi, ritratti e scene di genere, cercando di evocare emozioni e atmosfere piuttosto che fornire una rappresentazione dettagliata e precisa della realtà.

Composizione e Estetica: L’attenzione alla composizione era fondamentale. Molte immagini erano influenzate dall’estetica del simbolismo e dell’Impressionismo, con un’enfasi su luci soffuse, contorni sfumati e una messa a fuoco selettiva.

Esponenti del Pittorialismo


Alcuni fotografi noti per il loro contributo al pittorialismo includono:

Alfred Stieglitz: Fondatore del movimento negli Stati Uniti e promotore della fotografia come forma d’arte attraverso la rivista “Camera Work”.

Edward Steichen: Collaboratore di Stieglitz e noto per le sue immagini stilizzate e atmosferiche.

Julia Margaret Cameron: Una delle prime a usare tecniche pittorialiste nel ritratto, cercando di catturare l’essenza e il carattere dei suoi soggetti.

Robert Demachy: Fotografo francese noto per le sue manipolazioni estreme e l’uso della gomma bicromata.

Evoluzione e Declino


Il pittorialismo iniziò a perdere popolarità con l’avvento del modernismo e del movimento della “straight photography” (fotografia diretta), che enfatizzava la nitidezza, l’accuratezza e l’oggettività. Fotografi come Paul Strand e Ansel Adams propugnavano una fotografia che celebrava la sua natura intrinsecamente meccanica e documentaristica, in contrapposizione all’approccio pittorico e soggettivo del pittorialismo.


Nonostante il suo declino, il pittorialismo ha avuto un ruolo cruciale nello stabilire la fotografia come forma d’arte legittima, aprendo la strada a movimenti e stili successivi nella storia della fotografia.

Pittorialismo The great wave, di Gustave Le Gray - 1857
Gustave Le Gray: The great wave – 1857

Henry Peach Robinson scena casalinga
Henry Peach Robinson: scena casalinga

Pittorialismo Henry Peach Robinson
Henry Peach Robinson

Julia Margaret Cameron gli idilli del re di Tennyson
Julia Margaret Cameron: Gli idilli del re di Tennyson

Pittorialismo Julia Margaret Cameron portrait
Julia Margaret Cameron: portrait

Demachy ballet dancers 1904
Demachy: ballet dancers 1904

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Francis Bruguière

Francis Bruguière

Francis Bruguière nato a San Francisco il 15 Ottobre 1879 morto a Middleton Cheney (Inghilterra) l’8 Maggio 1945.
La sua famiglia era ricca in quanto banchieri e questo gli permise di avere una buona istruzione privata. Tutti i suoi fratelli hanno avuto una buona posizione sociale tra cui Peder Sather medico e pittore. Nel 1915 la madre muore sul transatlantico britannico SS Arabic in seguito al suo affondamento da parte di un sottomarino tedesco.


Gli interessi iniziali di Francis Bruguière erano vero la pittura e la scultura poi migrati sulla fotografia intorno al 1905. Proprio in quel periodo incontra Alfred Stieglitz e l’attore regista Franck Smith e si avvicina al mondo del pittorialismo. Apre uno studio a San Francisco documentando il terremoto e l’incendio che colpiscono la città e queste immagini verrano anche pubblicate in un libro chiamato “San Francisco” nel 1918.


Francis Bruguière nel 1906 torna a New York dove, insieme a Stieglitz, crea la Photo-Secession (movimento dei primi anni del 20° secolo in cui si voleva far riconoscere la fotografia come forma di arte) in cui espose alcune sue immagini nel 1910.


Nel periodo newyorkese, Francis Bruguière, viene coinvolto nella scena artistica d’avanguardia infatti cura, insieme ad altri, anche una mostra fotografica chiamata “Esposizione Panama-California” a San Diego.


Purtroppo nel 1918, Francis Bruguière, per il declino finanziario della famiglia si deve trasferire di nuovo, questa volta definitivamente, a New York dove però riesce a lavorare come fotografo con importanti riviste come Vanity Fair, Vogue e Harper’s Bazaar e inoltre diventa il fotografo ufficiale di Theatre Guild (una compagnia teatrale).


Nel 1920, Francis Bruguière, fotografa la diva inglese Rosalinde Fuller che in quell’anno doveva fare per la prima volta la attrice. Diventerà la sua compagna e con lei decide di andare a vivere in Inghilterra nel 1927.

Negli anni ’20, lo stile di Bruguière si è evoluto verso il modernismo e l’astrazione. Ha iniziato a sperimentare con la luce, l’ombra e la forma, creando alcune delle sue opere più innovative. I suoi studi sull’esposizione e le tecniche di esposizione hanno creato immagini complesse e stratificate che esploravano l’interazione tra luce e struttura.
Inoltre Francis Bruiguère ha lavorato con vari artisti, tra cui il regista teatrale d’avanguardia Norman Bel Geddes, contribuendo al design del palcoscenico e creando fotomontaggi per le sue produzioni.

Francis Bruguière - Study 1911

The faithful 1919

Francis Bruguière - Light Abstraction 1925

Night lights

Francis Bruguière - Abstraction Ma

Abstraction ma 2

Francis Bruguière - Light Abstraction 1925 2

Francis Bruguière multiple expositions

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