Sony Alpha 290

Sony Alpha 290

La Sony Alpha 290 è una fotocamera reflex digitale rilasciata nel Giugno 2010 e in produzione fino al 2012.

Ha un sensore CCD in formato APS-C da 14,2 MegaPixel.

Lo schermo posteriore è da 2,7 pollici ad alta risoluzione.

La Sony Alpha 290 ha una stabilizzazione di immagine “on camera” chiamato Sony Super Steady Shot. Questo tipo di stabilizzazione, che è presente sul sensore, è possibile utilizzarla con qualunque tipo di obiettivo.

La Sony Alpha 290 è adatta ai fotografi hobbisti che sono alla ricerca di una reflex digitale per la fotografia di tutti i giorni, inclusi ritratti, paesaggi e fotografia di viaggio. La sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche la rendono una buona fotocamera entry-level.

Caratteristiche:
Sensore: CCD APS-C (23,4×15,6mm fattore di Crop 1,5x) 14,2 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 3200
Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000
Sistema autofocus con 9 punti di messa a fuoco
Flash incorporato Pop-Up
Schermo da 2,7 pollici fisso
Mirino ottico con copertura del 95%
Memoria SD – SDXC
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 128x97x86mm – Peso: 550g

Sony Alpha 290
con obiettivo 18-55mm f3.5 - 5.6
Sony Alpha 290 con obiettivo
vista da dietro con schermo da 2,7 pollici ad alta risoluzione

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Henry Swift

Henry Swift nato a Berkeley (California) nel 1891 e muore a Berkeley nel 1962.

Nel 1920 conosce Edward Weston, per caso, in Carmel (California) dove inizia a fare fotografie per hobby.

Nel 1932, insieme a Ansel Adams, Edward Weston, Imogen Cunningham, Consuelo Kanaga, Sonya Noskowiak, John Paul Edwards e Willard Van Dyke, crea il famoso Gruppo f64.

Quando il Gruppo f64 si scioglie, nel 1935, l’interesse per la fotografia di Henry Swift finisce.

Henry Swift - Hand toy 1930

Abstract Sculputure 1930

Henry Swift - Moma

Henry Swift - banana plant 1932

Plaster Forms 1932

Henry Swift North Africa 1934

Henry Swift Strolling Musician Spain 1930

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Sonya Noskowiak

Sonya Noskowiak

Sonya Noskowiak nasce a Lipsia il 25 Novembre 1990 e muore a Greenbrae (California) il 28 Aprile 1975.

Sonya Noskowiak fotografata da Edward weston
Sonya Noskowiak – Fotograta da Edward Weston

È stata una influente fotografa famosa soprattutto per la sua associazione al “Gruppo f64” (a cui appartenevano Ansel Adams, Edward Weston, Imogen Cunningham, John Paul Edwards, Consulelo Kanaga e Henry Swift) che promuoveva una fotografia meticolosamente dettagliata e a fuoco andando contro il “pittorialimìsmo” che all’epoca era in voga.


Il padre era un giardiniere e infonde in lei la sua passione per la terra che successivamente sarà ben visibile nei suoi lavori fotografici.

Nel 1915, dopo aver viaggiato per il mondo insieme al padre (Cile, Panama e infine California), si trasferì a Los Angeles. Successivamente, nel 1919, si trasferisce a San Francisco cominciando a lavorare per un fotografo, Johan Hagemeyer, che le insegnò le basi della fotografia.


Tra il 1929 e il 1935 incontra Edward Weston, diventando la sua compagna oltre che studentessa, modella e musa.

Durante la via con Weston, Sonya Noskowiak, sviluppa una visione personale della fotografia e diventa famosa per i suoi ritratti e le sue foto artistiche.


Sicuramente il lavoro da Johan Hagemeyer le ha permesso di conoscere le basi della fotografia e appassionarsi ad essa, ma è con Weston che lei i innamora di questo mondo.

I primi “sguardi” erano rivolti alla fotografia di architettura con particolare attenzione ai ponti e i fari. Poi, seguendo Weston, inizia a guardare la natura, fotografandola con un suo personale stile.
Il lavoro fotografico di Sonya Noskowiak è caratterizzato dalla precisione, chiarezza e composizione attenta ai principi di una fotografia che enfatizza immagini non manipolate e chiare.


Purtroppo nel 1965 le fu diagnosticato un cancro alle ossa che la porterà alla morte dieci anni dopo.

Sonya Noskowiak - Shell 1937

Plant detail 1931

Sonya Noskowiak - Lily 1930

Worker's hand 1937

Washing San Francisco 1937

Sonya Noskowiak - Rusty Saws 1937

Industrial Section San Francisco 1937

Sonya Noskowiak - Country Bedroom 1938

Sonya Noskowiak - Boylwe detail san Francisco 1938

Grattacielo

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Willard Van Dyke

Willard Van Dyke

Willard Van Dyke è stato un influente fotografo, regista e curatore americano. Nato il 5 Dicembre 1906 a Denver (Colorado) muore a Jackson (Tennessee) il 23 Gennaio 1986.

Willard Van Dyke


Alla fine degli anni ’20, Willard Van Dyke, inizia la sua carriera nella fotografia.

Le sue influenze fotografiche sono state sul lavoro di Edward Weston. Insieme al Edward Weston, Ansel Adams, Imogen Cunningham, John Paul Edwards, Consuelo Kanaga, Sonya Noskowiak e Henry Swift, nel 1932, fondano il famoso gruppo f/64. Il gruppo sosteneva la fotografia “pura”, sottolineando la chiarezza e la precisione, rifiutando il pittorialismo (effetti artistici e la ricerca dello sfuocato artistico in fotografia) che era popolare all’epoca.

Alla fine degli anni ’30, Willard Van Dyke passò dalla fotografia al cinema. Il suo lavoro come regista è stato caratterizzato da una forte coscienza sociale e da un impegno a documentare l’esperienza americana. Uno dei suoi film più importanti è “The City” (1939), che ha co-diretto con Ralph Steiner. Il film, con una sceneggiatura di Lewis Mumford, è stato un lavoro fondamentale nel movimento documentario americano e ha evidenziato questioni di urbanizzazione e la necessità di comunità pianificate.


Negli anni ’50, Van Dyke si trasferì in televisione, dirigendo documentari e programmi educativi.

In seguito divenne direttore del Dipartimento di Cinema al Museum of Modern Art (MoMA) di New York dal 1965 al 1974. Durante il suo mandato al MoMA, Van Dyke è stato determinante nell’espansione della collezione di film del museo e nella promozione dello studio e dell’apprezzamento del cinema come forma d’arte.

L’eredità di Willard Van Dyke è sfaccettata. Come fotografo, è stato una figura chiave nello sviluppo della fotografia modernista. Come regista, ha prodotto importanti documentari che affrontavano questioni sociali critiche del suo tempo. Il suo lavoro di curatore ed educatore ha ulteriormente consolidato il suo impatto sia sulla fotografia che sul cinema.

Van Dyke - California 1930

Californian flower

Willard Van Dyke - Californian House

Funnels

Willard Van Dyke . Death Valley Dunes

Ireòand Cypress

Willard Van Dyke - Virginia City Interior
Willard Van Dyke - House and Chair North Carolina 1937

Cuntry House - 1939

Burning Settlers Cabin

Willard Van Dyke - California Lifeboat 1941

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Sony Alpha 390

Sony Alpha 390

La Sony Alpha 390 è una fotocamera reflex digitale rilasciata dal 2010 e in produzione fino al 2012.

Ha un sensore CCD in formato APS-C da 14,2 MegaPixel. Lo schermo posteriore è da 2,7 pollici ad alta risoluzione inclinabile con la funzione Live View.

La Sony Alpha 390 ha una stabilizzazione di immagine “on camera” chiamato Sony Super Steady Shot. Questo tipo di stabilizzazione, che è presente sul sensore, è possibile utilizzarla con qualunque tipo di obiettivo.

La Sony Alpha 390 è adatta ai fotografi hobbisti che sono alla ricerca di una reflex digitale per la fotografia di tutti i giorni, inclusi ritratti, paesaggi e fotografia di viaggio.

La sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche la rendono una buona fotocamera entry-level.

Caratteristiche:
Sensore: CCD APS-C (23,4×15,6mm fattore di Crop 1,5x) 14,2 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 3200
Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000
Sistema autofocus con 9 punti di messa a fuoco
Flash incorporato Pop-Up
Schermo da 2,7 pollici articolato
Mirino ottico con copertura del 95%
Memoria SD – SDXC – Pro Duo
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 128x97x86mm – Peso: 550g

Sony Alpha 390 dimensioni
con obiettivo 18-55mm f3.5 - 5.6
Sony Alpha 390 vista laterale
con flash aperto e obiettivo 18-55mm f3.5-5.6
Sony Alpha 390 vista dall'alto
schermo posteriore da 2,7 pollici articolato
Sony Alpha 390 vista laterale con schermo aperto

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Sony Alpha 230

Sony Alpha 230

La Sony Alpha 230 è una fotocamera reflex digitale rilasciata dal 2009 e in produzione fino al 2010.

Ha un sensore CCD in formato APS-C da 10,2 MegaPixel.

Le fotocamere della serie Sony Alpha 200 sono tutte indirizzate ad un mercato entry-level.

Lo schermo posteriore è da 2,7 pollici ad alta risoluzione.

La Sony Alpha 230 ha una stabilizzazione di immagine “on camera” chiamato Sony Super Steady Shot. Questo tipo di stabilizzazione, che è presente sul sensore, è possibile utilizzarla con qualunque tipo di obiettivo.

La Sony Alpha 230 è adatta ai fotografi hobbisti che sono alla ricerca di una reflex digitale per la fotografia di tutti i giorni, inclusi ritratti, paesaggi e fotografia di viaggio.

La sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche la rendono una buona fotocamera entry-level.

Gli svantaggi evidenti di questa fotocamera sono la non presenza del sistema Live View, un rumore digitale evidente già dalle basse sensibilità e una bassa velocità di scatto a raffica.

Caratteristiche:
Sensore: CCD APS-C (23,4×15,6mm fattore di Crop 1,5x) 10,2 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 3200
Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000
Sistema autofocus con 9 punti di messa a fuoco
Flash incorporato Pop-Up
Schermo da 2,7 pollici
Mirino ottico con copertura del 95%
Memoria SD – SDXC – Pro Duo
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 128x97x68mm – Peso: 490g

Sony Alpha 230
con obiettivo 18-55mm f3.5-5.6
Sony Alpha 230 vista dall'alto con obiettivo 18-55mm f3.5-5.6
vista posteriore con schermo da 2,7 pollici

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Processore di immagine

Processore di immagine

Processore di immagine - creazione di immagine digitale

Il processore di immagine è un tipo di processore che è specializzato nella elaborazione delle immagini ad alta velocità.

Sensore digitale

Una funzione basilare si chiama “demosaicizzazione” che permette di ricostruire un’immagine a colori partendo da dati grezzi ottenuti dal sensore della fotocamera digitale che utilizza una matrice CFA (Color Filter Array). La maggior parte dei sensori fotografici, oggi utilizzati nelle fotocamere digitali, utilizzano una matrice di Bayer che ricopre i fotodiodi (che normalmente vedono in scala di grigio) con filtri colorati di rosso, verde e blu (RGB).

Processore di immagine - matrice di bayer

Quindi la funzione di demosaicizzazione è di combinare il segnale prodotto da sensori adiacenti coperti da filtri di diversi colori per ricavare un unico colore. Questa funzione, svolta dal processore di immagine, è fondamentale del processo di elaborazione delle immagini. 



Le sue principale funzioni sono:

Correzione del colore:
Bilanciamento del bianco
Regolazione della saturazione, del contrasto e della luminosità
Riduzione del rumore
Conversione Analogico / Digitale:
Conversione dei segnali analogici provenienti dal sensore in dati digitali
Demosaicizzazione
Autofocus
Analisi dell’immagine per determinare la corretta messa a fuoco per avere immagini nitide

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Sony Alpha 330

Sony Alpha 330

La Sony Alpha 330 è una fotocamera reflex digitale rilasciata dal 2009 e in produzione fino al 2010. Ha un sensore CCD in formato APS-C da 10,2 MegaPixel.

Le fotocamere della serie Sony Alpha 300 sono tutte indirizzate ad un mercato entry-level.

Lo schermo posteriore è da 2,7 pollici ad alta risoluzione inclinabile con la funzione Live View.

La Sony Alpha 330 ha una stabilizzazione di immagine “on camera” chiamato Sony Super Steady Shot. Questo tipo di stabilizzazione, che è presente sul sensore, è possibile utilizzarla con qualunque tipo di obiettivo.

La Sony Alpha 330 è adatta ai fotografi hobbisti che sono alla ricerca di una reflex digitale per la fotografia di tutti i giorni, inclusi ritratti, paesaggi e fotografia di viaggio. La sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche la rendono una buona fotocamera entry-level.

Caratteristiche:
Sensore: CCD APS-C (23,4×15,6mm fattore di Crop 1,5x) 10,2 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 3200
Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000
Sistema autofocus con 9 punti di messa a fuoco
Flash incorporato Pop-Up
Schermo da 2,7 pollici articolato
Mirino ottico con copertura del 95%
Memoria SD – SDXC – Pro Duo
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 128x97x71mm – Peso: 530g

Sony Alpha 330
con obiettivo 18-55mm f3.5-5.6
Sony Alpha 330 con obiettivo 18-55mm f3.5-5.6
Vista dall'alto con obiettivo 18-55mm f3.5-5.6
Sony Alpha 330 schermo posteriore da 2.7 pollici
con schermo posteriore inclinabile

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Sony Alpha 380

Sony Alpha 380

La Sony Alpha 380 è una fotocamera reflex digitale rilasciata dal 2009 e in produzione fino al 2010.

Ha un sensore CCD in formato APS-C da 14,2 MegaPixel.

Lo schermo posteriore è da 2,7 pollici ad alta risoluzione inclinabile con la funzione Live View.

La Sony Alpha 380 ha una stabilizzazione di immagine “on camera” chiamato Sony Super Steady Shot. Questo tipo di stabilizzazione, che è presente sul sensore, è possibile utilizzarla con qualunque tipo di obiettivo.

Secondo chi ha utilizzato la Sony Alpha 380 la qualità di immagine è buona in base alla fascia di mercato in cui si colloca. E’ adatta ai fotografi hobbisti che sono alla ricerca di una reflex digitale per la fotografia di tutti i giorni, inclusi ritratti, paesaggi e fotografia di viaggio. La sua interfaccia user-friendly e le sue caratteristiche la rendono una buona fotocamera entry-level.

Caratteristiche:
Sensore: CCD APS-C (23,4×15,6mm fattore di Crop 1,5x) 14,2 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 3200
Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000
Sistema autofocus con 9 punti di messa a fuoco
Flash incorporato Pop-Up
Schermo da 2,7 pollici articolato
Mirino ottico con copertura del 95%
Memoria SD – SDXC – Pro Duo
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 128x97x71mm – Peso: 520g

Sony Alpha 380 dimensioni
senza obiettivo
Sony Alpha 380 con obiettivo 18-55mm f3.5-5.6
con obiettivo 50mm f1.4
Sony Alpha 380 schermo posteriore da 2,7 pollici
schermo posyteriore inclinabile

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Sensori fotografici CMOS e CCD

Sensori Fotografici CMOS e CCD

Sensori fotogfrafici CMOS e CCD
Sensori fotografici CMOS e CCD

I sensori fotografici CMOS e CCD sono due tipi che vengono utilizzati nei sistemi di imaging. Il loro funzionamento è “semplicemente” convertire un segnale analogico (la luce) in segnali elettronici (che poi vengono convertiti in file).
I CCD hanno una migliore qualità di immagine ma i CMOS sono migliori per il consumo energetico e per il prezzo di produzione. 
In questo articolo (come in tutti quelli che sono presenti sul sito) vorrei essere più semplice possibile così da rendere comprensibile facilmente dei concetti un po complicati.

CMOS

CMOS è l’abbreviazione di Complimentary Metal Oxide Semiconductor me hanno un transistor su ogni pixel ricevendo un trattamento individuale.
Nei sensori CMOS ogni pixel ha il proprio amplificatore e convertitore Analogico / Digitale, consentendo cosi una elaborazione parallela del segnale.
I vantaggi dei sensori CMOS sono: una maggiore efficenza di potenza utilizzandone meno rispetto ai CCD, velocità di lettura più elevate grazie alla elaborazione parallela, può integrare funzioni aggiuntive sul chip (come i circuiti di elaborazione delle immagini) e il suo costo di produzione che è più economico rispetto ai CCD.
Mentre gli svantaggi sono: più rumore digitale (anche se ultimamente sono migliorati sotto questo aspetto) e un Range dinamico (resa dei colori nella fotografia) inferiore rispetto ai CCD.

Un esempio di fotocamera che ha un sensore CMOS è la mitica Nikon D750.

CCD

CCD significa Charged Coupled Device vengono prodotti attraverso uno speciale processo di produzione e questo li rende costosi. Donano una immagine con più alta qualità e più basso rumore digitale, rispetto a quella dei CMOS. La creazione dell’immagine con i CCD è più lenta dei CMOS perché il convertitore A/D legge singolarmente ogni pixel per creare l’immagine. Questo è anche il motivo per cui un sensore di questo tipo consuma maggiore energia e il mercato va maggiormente verso i CMOS.
I vantaggi dei CCD sono: la qualità di immagine, il minor rumore digitale e la gamma dinamica più elevata; la maggiore sensibilità alla luce (ha maggiori prestazioni e qualità in condizioni di scarsa illuminazione) e una migliore uniformità nella risposta dei pixel.
Gli svantaggi invece sono: il maggiore consumo energetico, una velocità di lettura più lenta, un più elevato costo di produzione e la temperatura più elevata di esercizio che può influire sulla qualità dell’immagine nel tempo.

Un esempio di fotocamera che ha un sensore CCD è la Nikon D60.

Concludendo

La scelta tra i sensori fotografici CMOS e CCD dipende dalle specifiche esigenze dell’applicazione. I CCD sono preferiti quando la qualità dell’immagine è fondamentale, mentre i CMOS sono ideali per applicazioni che richiedono alta velocità e bassi consumi energetici. Con i continui progressi tecnologici, i sensori CMOS stanno colmando sempre più il divario di qualità dell’immagine rispetto ai CCD, diventando la scelta dominante nel mercato.

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