Olympus E-300

Olympus E-300

La Olympus E-300 è una fotocamera reflex digitale è stata annunciata al Photokina del 2004 ed è rimasta in produzione fino al 2006. Fu la seconda fotocamera reflex digitale, dopo la E-1, della Olympus ad utilizzare un sensore 4/3 e la prima reflex ad essere destinata a un mercato consumer.

La Olympus ha voluto differenziarsi dagli altri produttori di fotocamere reflex sul design esterno e dalla costruzione interna.

L’aspetto della Olympus E-300 era unico in quanto non era presente il “classico” penta prisma superiore centrale, sostituito dal prisma Porro. Il prisma Porro (dal suo inventore Ignazio Porro) era montato su un lato e con uno specchio che si muoveva lateralmente, questo permetteva di avere il mirino non più al centro ma a sinistra rispetto alla classica posizione, centrale rispetto alla linea dell’obiettivo.

Il corpo macchina era in plastica ma l’innesto dell’obiettivo in metallo.

Il flash era incorporato e pop-up ma con controllo manuale, questo significa che, anche con programmi di scatto automatici e con scarsa illuminazione, si doveva azionare manualmente.

Olympus aveva brevettato un sistema di eliminazione della polvere dal sensore con delle vibrazioni, all’accensione della fotocamera o tramite un apposito comando, chiamato Supersonic Wave Filter.

Caratteristiche:
Sensore: CCD 4/3” (fattore di crop 2,0) 8,0 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 1600
Velocità di scatto: da 60sec a 1/4000
Autofocus 3 punti di messa a fuoco
Flash incorporato Pop-up manuale
Schermo da 1,8 pollici
Memoria Compact Flash
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 147x85x64mm – Peso: 624g

Olympus E-300 dimensioni
Con obiettivo Olympus Zuiko Digital 14-45mm f3.5-5.6
Olympus E-300 Con obiettivo Olympus Zuiko Digital 14-45mm f3.5-5.6
vista da dietro con schermo da 1,8 pollici

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Imogen Cunningham

Imogen Cunningham

Imogen Cunningham nasce a Portland (Oregon) il 12 Aprile 1883 e muore a San Francisco il 23 Giugno 1976.

Il padre, ispirato dalla lettura della commedia di Shakespeare Cymbeline, da il nome di Imogen (di origine celtica) alla figlia.

A 18 anni acquista la sua prima fotocamera, un bacco ottico da 4×5 pollici, ma poi perde interesse per la fotografia e la vende. Frequenta l’università di Washington a Seattle facendo una specializzazione scientifica sul consiglio del suo professore di chimica.

Studia botanica ma allo stesso tempo lavorando come segretaria per pagarsi gli studi. Scatta anche fotografie per l’istituto di botanica e inizia ad accendersi di nuovo la sua passione per la fotografia. Vedendo questo il padre gli costruisce una camera oscura nella legnaia, con solo una candela in una scatola rossa come illuminazione.

Con la tesi “Modern Processes of Photography” si laurea in chimica nel 1907. Inizia a lavorare in uno studio di un noto fotografo, famoso per ritratti degli indiani del Nord America, dove apprende le nozioni e la tecnica della stampa al platino.

Vince una borsa di studio e studia chimica a Dresda. Pubblica, nel 1909 a Dresda, uno studio che descrive il processo per incrementare la stampa, migliorare la resa della luminosità e riprodurre le tonalità seppia, il nome della pubblicazione è “Uber Selbstherstellung von Platinpapieren fur braune Tone“.

Ritorna a Seattle e apre uno studio fotografico lavorando principalmente a ritratti ambientali in contesti domestici in casa sua o nel suo cottage.

Pubblica un articolo, nel 1913, in cui parla della possibilità di lavorare, per le donne, in ambito fotografico senza necessariamente dipendere dagli uomini, il suo articolo si chiamava “Photography as a Profession for Women”.

Tiene la sua prima mostra personale all’Istituto belle arti di Brooklyn, nel 1914.

L’anno successivo, Imogen Cunningham, sposa Roi Partridge e mette al mondo il suo primo figlio (Gryffid). Si sposta con la famiglia in a Oakland (California) dove nascono i gemelli Ronald e Padraic. In questo periodo scatta fotografie ma ai suoi figli e in giardino alle piante e i fiori.

Tra il 1923 e il 1925 continua a studiare botanica fotografando le piante facendo uno studio approfondito sul fiore della Magnolia.

Inizia a lavorare per la rivista Vanity Fair con le foto alla danzatrice Martha Graham.

Divorzia da Roi Partridge, nel 1934, ed entra a far parte del Gruppo f/64 (formato da lei, Ansel Adams, Willard Van Dyke, John Paul Edwards, Consuelo Kanaga, Sonya Noskowiak, Henry Swift ed Edward Weston) e successivamente inizia a lavorare con il colore.

Vende la sua casa di Oakland, durante la Seconda Guerra Mondiale, utilizzando lo studio di un suo amico a San Francisco per poi stabilirsi successivamente nel 1947.

Nel 1973, in occasione del suo novantesimo compleanno, la San Francisco Commission Art la premia come Artista dell’anno e le sue foto vengono esposte al Metropolitan Museum Of Art di New York.

Imogen Cunningham

Donna con mani al viso

Imogen Cunningham mano e manichini
Fotografia botanica

Imogen Cunningham - the unmade Bed

Studio sul fiore della magnolia

donna con foglie

Imogen Cunningham foto botanica

dancing con doppia esposizione

Seen and Unseen

Imogen Cunningham prospettive e geometrie in botanica

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FujiFilm FinePix S5 Pro

Fujifilm FinePix S5 Pro

La Fujifilm FinePix S5 Pro è una fotocamera reflex digitale messa in vendita nel Settembre 2006. La Fujifilm FinePix S5 Pro è una Nikon D200, modificata con i sistemi digitali ed elettronici della Fujifilm. Sostituisce la sorella minore Fujifilm FinePix S3 Pro.

Il sensore, che Fujifilm aveva sviluppato, era denominato Super CCD da 12,3 MegaPixel. Il sensore aveva una struttura particolare con pixel a nido d’ape posizionati in basso e in alto che catturano la luce e le ombre in modo diverso.

Il corpo macchina è una Nikon D200 ed è in lega di magnesio e tropicalizzato.

Il sistema AutoFocus è a 11 punti di messa a fuoco.

Uno degli aspetti più positivi della S5 Pro, e delle fotocamere reflex digitali prodotte della Fujifilm, è che avendo il corpo macchina della Nikon poteva montare tutti gli obiettivi compatibili con F-Mount (cioè attacco Nikon).

Caratteristiche:

Sensore: CCD in formato APS-C (23×15,5mm fattore di crop 1,5x) 12,3 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 3200
Velocità di scatto: da 30sec a 1/8000
Autofocus con 11 punti di messa a fuoco
Flash incorporato
Schermo da 2,5 pollici
Mirino ottico con copertura del 95%
Memoria Compact Flash
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 147x113x74mm – Peso: 920g

Fujifilm FinePix S5 Pro - dimensioni
senza obiettivo
Fujifilm FinePix S5 Pro con obiettivo nikkor 50mm f1.4
vista da dietro

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Fujifilm FinePix S3 Pro

Fujifilm FinePix S3 Pro

La Fujifilm FinePix S3 Pro è una fotocamera reflex digitale messa in vendita nel Febbraio 2004. La Fujifilm FinePix S3 Pro è una Nikon F80, modificata da Fujifilm per adattare i propri meccanismi elettronici, anche perché la Nikon F80 era una fotocamera reflex ma a pellicola.

Sostituisce la sorella minore Fujifilm FinePix S2 Pro.

Il sensore, che Fujifilm aveva sviluppato, era denominato Super CCD da 6,17 MegaPixel, creava immagini a 12,34 MegaPixel equivalente.

Il sistema AutoFocus è a 5 punti di messa a fuoco.

Uno degli aspetti più positivi della S3 Pro, e delle successive fotocamere reflex digitali prodotte della Fujifilm, è che avendo il corpo macchina della Nikon poteva montare tutti gli obiettivi compatibili con F-Mount (cioè attacco Nikon).

Caratteristiche:
Sensore: CCD in formato APS-C (23×15,5mm fattore di crop 1,5x) da 6,1 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 1600
Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000
Autofocus con 5 punti di messa a fuoco
Flash incorporato
Schermo da 2,0 pollici
Mirino ottico con copertura del 90%
Memoria Compact Flash e secondo slot XD
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 148x135x80mm – Peso: 835g

Fujifilm FinePix S3 Pro - dimensioni

Con obiettivo Nikkor 24-50mm f3.3-4.5 fronte retro
Fujifilm FinePix S3 Pro con obiettivo Nikkor 24-50mm
Senza obiettivo
Fujifilm FinePix S3 Pro retro

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Dorothea Lange

Dorothea Lange

Dorothea Lange

Dorothea Lange nasce a Hoboken il 26 Maggio 1895 e muore a San Francisco l’11 Ottobre 1965. Registrata come Dorothea Margaretta Nutzhorn, ma decide di farsi chiamare con il cognome della madre. I suoi nonni erano immigrati tedeschi.

Purtroppo, nel 1902, contrae la poliomielite (a soli 7 anni) che le ha causato un handicap permanente alla gamba destra. La sua forza d’animo non la ha fermata tanto che inizia a studiare fotografia a New York con un grande fotografo, divulgatore e insegnate Clarence White. Collabora con studi famosi come quello di Arnold Genthe.

Decide di partire per un viaggio fotografico in tutto il mondo, nel 1918, fino a che non gli finirono i soldi fermandosi a San Francisco.
A San Francisco (rimane fino alla sua morte) apre uno studio fotografico così da diventare famosa e parte integrante della città.


Sposò il pittore Maynard Dixon con cui ebbe due figli: Daniel e John.

Dorothea Lange entrò in contatto con il “Group f/64” e i suoi membri (Ansel Adams, Imogen Cunningham, Willard Van Dyke, John Paul Edwards, Consuelo Kanaga, Sonya Noskowiak, Henry Swift e Edward Weston) ma non ne fece mai parte formalmente. Si dichiara una forte fautrice della filosofia della “straight photography” (che andava contro al pittorialismo molto in voga all’epoca).

Tra il 1831 e il 1839 in una parte rurale degli Stati Uniti e del Canada avviene un evento catastrofico, il cosiddetto “Dust Bowl” una serie di tempeste di sabbia (causate da una errata rotazione di coltivazione fatta da decenni). La Lange fotografò questo evento documentando l’abbandono, da parte dei contadini, le campagne. Il suo lavoro, sulle campagne colpite dalle tempeste di sabbia, riuscì a colpire anche un economista della università della California, Paul Schuster Taylor, che le commissionò un’ampia documentazione fotografica.


Nel 1935 Dorothea e Maynard divorziano ma lei continua a lavorare, con grande determinazione, ad un gran numero di reportage sulle condizioni degli immigrati, dei braccianti e degli operai.

Sposa Paul Taylor, l’uomo che divenne una chiave del successo per Dorothea Lange. Taylor contribuisce alla professione della moglie con interviste, una raccolta di analisi e dati statistici.

Nel 1947 entra a far parte di un gruppo di fotografi (Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, David Seymour, George Rodger e William Vandivert) che poi creano la famosissima agenzia Magnum.

Nel 1952 è tra i fondatori della rivista Aperture.

Lo scatto più famoso di Dorothea Lange è “Migrant Mother” che è ancora considerata una icona della della storia della fotografia. Questa madre di sette figli, di 32 anni, fotografata nei pressi di un campo di piselli in California.

Purtroppo gli ultimi anni della sua vita sono stati molto brutti a livello di salute e muore a 70 anni con un cancro all’esofago.

Dorothea Lange - Migrant Mother

Migratory

Dorothea Lange - insegne per strada

Ragazzo contadino

Dorothea Lange - Migrant Mother 2

Bimba migrante

Dorothea Lange - negozio di campagna su strada sterrata Gordonton Nord Carolina

Piccola abitante di Shacktown

Dorothea Lange - Migranti sotto tenda

L'altra America

Dorothea Lange - la grande depressione

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Alfred Stieglitz

Alfred Stieglitz

Alfred Steiglitz

Alfred Stieglitz nasce a Hoboken (New Jersey – vicino New York) il 1° Gennaio 1864 e muore a New York il 13 Luglio 1946.
Cresciuto, in piena Guerra Civile Americana, in una famiglia ebraica benestante di origine tedesca inserita molto bene nella società.


Alfred Stieglitz è stato un innovatore per quanto riguarda la fotografia artistica. Infatti, durante la sua attività, cerca sempre di scindere la fotografia “classica” da reportage per mirare verso la fotografia artistica. Infatti si dice che Stieglitz inaugura la stagione della fotografia in ambito artistico.

Nel 1871 si trasferisce, insieme alla famiglia, a New York in una casa vicino il Central Park ed è qui che inizia a fare i primi studi tecnici sulla fotografia. Il padre vende la sua azienda, nel 1882, e tornano in Germania dove Alfred studia ingegneria meccanica all’università di Berlino. Viaggia in giro per l’Europa dove inizia a scattare le sue prime fotografie. Essendo molto giovane, non ancora ventenne, era molto curioso e forte nella sua ricerca artistica, infatti, considera questi suoi primi scatti come i migliori e determinanti per la carriera nella fotografia.

La rivista londinese Amateur Photographer indice un concorso, nel 1884, e lui vince il primo premio.

Alfred Stieglitz, nella sua vita, non è stato solo un fotografo ma anche un gallerista e divulgatore ed ha cercato di promuovere la fotografia come forma d’arte.

Self Portrait 1886

Nel 1890, rientrando a New York, crea con altri soci la Photochrome Engraving Company, una stamperia di fotoincisione che diventerà anche editrice del giornale American Amateur Photographer. Il giornale riesce a essere in vita per 3 anni dal 1893 al 1896.

L’anno successivo alla chiusura del Amateur, 1897, fonda un altro giornale Camera Notes.

Forma il gruppo dei Fotografi secessionisti (Photo-Secession), nel 1902, aprendo le sue prime gallerie dove espongono fotografi influenzati dal pittorialismo europeo.

Camera Work, probabilmente la sua rivista più famosa, nasce nel 1903 che dura per molto tempo fino al 1917.

A New York, nel 1905, insieme al fotografo Edward Steichen apre la “Galleria 291” che poi chiuderà 12 anni dopo.

Tra il 1925 e il 1929 crea altri due spazi espositivi: “Intimate Gallery” e “An American Place” dove ospiterà ogni forma d’arte fino alla sua morte nel 1946.

Nella sua continua sperimentazione studia e utilizza anche la stampa al platino.

Alfred Stieglitz è stato fondamentale per la storia della fotografia, non solo americana, perché ha cercato un punto di contatto tra gli artisti americani ed europei con la sua grande opera di divulgazione.

Una mia personale considerazione: credo che nella storia della fotografia ci sia stato bisogno di persone come Stieglitz che hanno cercato di divulgare e promuovere gli artisti. Chiunque abbia un occhio artistico e materiale fotografico se non ha la possibilità di mostrare il suo lavoro non andrà mai da nessuna parte. Quindi ben vengano divulgatori, galleristi e qualunque altra persona che crede nelle avanguardie e nell’arte, senza di loro il mondo dell’arte non ci sarebbe. Quindi grazie Alfred.

Alfred Stieglitz 291 Gallery

The Flaitron Building

Alfred Stieglitz - Dorothy Norman

Hands and horse skull

Alfred Stieglitz - vita cittadina

Train Station with sun

Alfred Stieglitz - New York 1931

Philadelphia museum of art

Alfred Stieglitz - songs of the sky

The steam train

Alfred Stieglitz - Weston Gallery

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Consuelo Kanaga

Consuelo Kanaga

Consuelo Kanaga

Consuelo Kanaga è nata ad Astoria (Oregon) il 15 Maggio 1894, morta a Yorktown Heights (stato di New York) il 28 Febbraio 1978.

L’infanzia


Il padre era un avvocato di successo e giudice in Ohio, dopo il suo trasferimento ad Astoria divenne procuratore distrettuale per la città. Il cognome Kanaga è di origine svizzera e una ricerca genealogica fa risalire le origini fino a 250 anni addietro.

1915-1926

Quando la famiglia si trasferisce in California, Consuelo nel 1915, trovò lavoro come reporter, scrittrice e fotografa part-time per il San Francisco Chronicle. Consuelo Kanaga fu anche lodata dalla famosa Dorothea Lange dicendo che Consuelo Kanaga fu la prima donna giornalista che avesse incontrato. In questi anni scoprì il giornale di Alfred Stieglitz “Camera Work” e decise di fare la fotografa. Anche la Lange la incoraggiò ad iniziare la carriera da fotografa, tanto da introdurla nella comunità degli artisti fotografi della Area di San Francisco tra cui: Anne Brigman, Edward Weston, Louise Dahl-Wolf e Francis Bruguière. Nel 1919 di sposò con un ingegnere ma il loro matrimonio durò solo due anni per poi separarsi.
Ne 1922 si trasferisce a New York e li inizia a lavorare per il giornale New York American e tramite un collega conosce Alfred Stieglitz. Alfred lavora con Consuelo per cercare di farle cambiare la visione del fotogiornalismo in un qualcosa di più artistico.
Tra il 1922 e il 1926 si è poi trasferita in California girando diverse città come San Francisco, Santa Cruz e Los Angeles. Durante una visita a San Francisco, nel 1926, incontra Tina Modotti (fotografa italiana) che era lì in visita. Insieme fanno una piccola esposizione delle fotografie della Modotti nello studio di Kanaga.

1927-1934

Passa gran parte dell’anno, 1927, in viaggio in Europa fotografando Francia, Germania, Ungheria e Italia.
Trova lavoro (1928) come ritoccatrice di fotografia ma dopo poco riesce a creare una propria camera oscura cominciando a stampare le foto del suo viaggio in Europa.
Nel 1931 inizia ad appassionarsi alla situazione degli Afro-Americani iniziando a documentare, attraverso la fotografia, la loro vita quotidiana e la loro cultura. Nel 1932 viene invitata dal famoso “Group f/64” al Young Memorial Museum alla loro prima mostra, dove espose 4 stampe. Gli invitati alla mostra sono stati, oltre lei: Preston Holder, Alma Lavenson e Brett Weston. Una cosa curiosa è che nel 1934 il “Gruppo” in un’intervista dichiara i sui membri: Edward Welson, Imogen Cunnigham, Willard Van Dyke, Ansel Adams, John Paul Edwards, e molti altri. È strano perché poi, in un’intervista fatta anni dopo da Kanaga, dichiara che lei non ha mai fatto parte del “gruppo”. Nel 1935 ritorna a New York dove inizia a progettare un portfolio dedicato agli Afroamericani. Va spesso nel quartiere Harlem dove spera di poter vivere la quotidianità e documentarla.

1938 fino alla morte


Nel 1938 inizia ad insegnare al Photo League dove trasmette la sua passione a nuove generazioni di fotografi, come Aaron Siskind.
Dopo 2 anni dall’inizio dell’insegnamento, Kanaga, lascia e ritorna a fare la fotografa a tempo pieno, perché trovava il lavoro dell’insegnante troppo restrittivo.


Fu molto attiva nella battaglia ai diritti umani e civili prendendo parte a molte manifestazioni, tra cui quello di Albany, nel 1963, dove venne anche arrestata.

Alla sua morte, il 28 Febbraio 1978, il suo patrimonio era di appena $ 1345 in apparecchiature fotografiche, 2500 negativi e 375 stampe perché tutto il suo vero patrimonio lo aveva donato agli amici.

Museo di Brooklyn

Consuelo Kanaga - U.S. Departement

Catch the spirit

Consuelo Kanaga - Profilo di un giovane donna - 1948

2 ragazze di Harlem

Consuelo Kanaga - Inner Feeling

Ragazza con cappello

Consuelo Kanaga - She is a tree of life to them - 1950

Moma

Consuelo Kanaga - senza titolo 1951

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Fujifilm FinePix S2 Pro

Fujifilm FinePix S2 Pro

La Fujifilm FinePix S2 Pro è una fotocamera reflex digitale messa in vendita nel Gennaio 2002. La Fujifilm FinePix S2 Pro è una Nikon F80, modificata da Fujifilm per adattare i propri meccanismi elettronici, anche perché la Nikon F80 era una fotocamera reflex ma a pellicola.

Sostituisce la sorella minore Fujifilm FinePix S1 Pro.

Il sensore, che Fujifilm aveva sviluppato, era denominato Super CCD da 6,17 MegaPixel, creava immagini a 12,1 MegaPixel equivalente.

Il sistema AutoFocus è a 5 punti di messa a fuoco.

Uno degli aspetti più positivi della S2 Pro, e delle successive fotocamere reflex digitali prodotte della Fujifilm, è che avendo il corpo macchina della Nikon poteva montare tutti gli obiettivi compatibili con F-Mount (cioè attacco Nikon).

Caratteristiche:
Sensore: CCD in formato APS-C (23×15,5mm fattore di crop 1,5x) da 6,1 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 100 a 1600
Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000
Autofocus con 5 punti di messa a fuoco
Flash incorporato
Schermo da 1,8 pollici
Mirino ottico con copertura del 90%
Memoria Compact Flash
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 142x131x80mm – Peso: 850g

Fujifilm FinePix S2 Pro - dimensioni
senza obiettivo
Fujifilm FinePix S2 Pro senza obiettivo con flash alzato
Con obiettivo Nikkor 50mm f1.4
Fujifilm FinePix S2 Pro con obiettivo Nikkor 50mm f1.8

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Fujofilm FinePix S1 Pro

Fujifilm FinePix S1 Pro

La Fujifilm FinePix S1 Pro è una fotocamera reflex digitale messa in vendita nel Gennaio 2000. La Fujifilm FinePix S1 Pro è una Nikon N60, modificata da Fujifilm per adattare i propri meccanismi elettronici, anche perché la Nikon N60 era una fotocamera reflex ma a pellicola.

Il sensore, che Fujifilm aveva sviluppato, era denominato Super CCD da 3,1 MegaPixel, creava immagini a 6,2 MegaPixel equivalente.

La S1 Pro era fornita anche di AutoFocus, un buon optional per l’epoca.

Uno degli aspetti più positivi della S1 Pro, e delle successive fotocamere reflex digitali prodotte della Fujifilm, è che avendo il corpo macchina della Nikon poteva montare tutti gli obiettivi compatibili con F-Mount (cioè attacco Nikon).

Caratteristiche:
Sensore: CCD in formato APS-C (23×15,5mm fattore di crop 1,5x) da 3,1 MegaPixel
File: RAW e JPG
Sensibilità ISO: da 320 a 1600
Velocità di scatto: da 30sec a 1/2000
Flash incorporato
Schermo da 2,0 pollici
Mirino ottico con copertura del 90%
Memoria Compact Flash
Batteria ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 148x125x80mm – Peso: 820g

Fujifilm FinePix S1 Pro
Con obiettvo vista laterale
Fujifilm FinePix S1 Pro vista posteriore con schermo
Scheda Compact Flash

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Canon EOS 4000D

Canon EOS 4000D

La Canon EOS 4000D è una fotocamera reflex digitale presentata il 25 Febbraio 2018, poco dopo (Aprile) affiancata dalla Canon EOS 2000D. In Asia e Pacifico era conosciuta con il nome Canon 3000D e in America e Canada Canon Rebel T100. Sostituisce la sorella minore Canon EOS 1300D.

Il sensore, della Canon EOS 4000D, è uno CMOS in formato APS-C da 18 MegaPixel, di nuova generazione.

Il sistema AutoFocus è a 9 punti.

La Canon EOS 2000D permette di registrare video in Full HD.

Sulla serie 1000D, 2000D e 4000D devo aprire una parentesi professionale. È capitato durante i miei corsi di fotografia dentale di trovare diversi partecipanti che avevano una delle fotocamere della serie Canon 1000D, 2000D e 4000D e ho nottano una cosa: anche utilizzando obiettivi macro (Canon o compatibili), che hanno la possibilità di chiudere il diaframma fino a f32 ed oltre, su queste fotocamere non si può andare oltre f22. Non è assolutamente un problema ma credo sia giusto segnalarlo.

Il display posteriore è un LCD da 3 pollici. Ha un modulo Wi-Fi integrato ma senza NFC.

Se avete intenzione di acquistare una EOS 4000D potrete cliccare sui seguenti link:

Corpo in kit con 18-55mm: https://amzn.to/4a6oJLH

Caratteristiche:
Sensore: CMOS APS-C (22,3 x 15 mm fattore di crop 1,6x) – 18 MegaPixel
Autofocus a 9 punti
File: JPG e RAW
Sensibilità ISO: da 100 a 12800
Velocità di scatto: da 30 secondi a 1/4000
Schermo: 3 pollici
Mirino ottico con 95% di copertura
Flash integrato pop-up E-TTL
Memoria SD – SDHC – SDXC
Batteria a litio ricaricabile
Dimensioni: (LxAxP): 129x101x77mm – Peso: 436g

Canon EOS 4000D
Con obiettivo Canon 18-55mm f3.5-5.6
Canon EOS 4000D con obiettivo Canon 18-55mm f3.5-5.6
Vista laterale con obiettivo Canon 18-55mm f3.5-5.6
Canon EOS 4000D visat posteriore con schermo da 3 pollici

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