La Nikon D800 è la prima fotocamera, con sensoreFull Frame, con una risoluzione così elevata.
È stata prodotta anche una variante, la Nikon D800E, che prevedeva un filtro sul sensore che non aveva la funzione anti-aliasing, facendo in modo che arrivassero al sensore i raggi infrarossi.
Come tutte le fotocamere della Nikon anche la D800 ha il corpo tropicalizzato ma un po più leggero rispetto alla sorella minore Nikon D700.
Registra video in Full HD e ha una uscita in formato HDMI.
Se avete intenzione di acquistare una D800 potrete cliccare sui seguenti link:
Nell’era della fotografia digitale abbiamo a che fare con file informatici che sono composti da informazioni numeriche. Scattando in analogico non abbiamo altro che un materiale fotosensibile (pellicola) che si impressiona e ci permette di avere una immagine registrata che poi, successivamente, dovrà essere sviluppata. Nella fotografia digitale invece della pellicola avremo un chip informatico fotosensibile, il sensore, che, attraverso un convertitore, trasformerà un segnale analogico (la luce) in digitale, cioè in bit (una serie di 0 e 1), così da creare un file digitale. Quindi parlando di fotografia digitale non possiamo fare altro che pensare a file digitali. Il più comune, e universalmente conosciuto, è il file JPG e poi abbiamo il file RAW e tanti altri formati (in questo articolo volutamente non tratterò gli altri file immagini per cercare di essere sempre il più semplice possibile).
Il file RAW (dall’inglese grezzo) va al di la di molte elaborazioni che applica la fotocamera e registra quello che realmente ha “visto” il sensore. Il file RAW ha, registrato al suo interno, i dati “grezzi” dei pixel raccolti e dei metadati come ad esempio le informazioni sul tipo di fotocamera e obiettivo utilizzati. Quindi questo tipo di file dovrà essere, necessariamente, trattato con software in post produzione per poi creare un file utilizzabile da tutti i sistemi informatici, come ad esempio il file JPG. I file RAW sono nominati a seconda della casa produttrice delle fotocamere. La Nikon chiama i suoi file NEF (quindi avranno una estensione .NEF), la Canon li chiama CR2 (quindi estensione .CR2), al di la del nome restano file grezzi che poi dovranno essere sviluppati.
Il JPG è un file compresso dalla fotocamera e quindi ha anche una minore dimensione rispetto ad un RAW. Oltre alla dimensione la differenza tra un file RAW ed uno JPG è anche lo spazio colore a cui vengono creati. Il JPG di solito è creato ad 8 bit mentre il RAW può essere creato tra i 12 e i 24 bit (dipende dal sensore e dal processore di immagini presente all’interno della fotocamera).
Scattare in formato RAW significa dover aprire tutte le immagini con programmi di post produzione per sviluppare un file leggibile (ad esempio JPG). Bisogna però dire che utilizzando l’opzione della fotocamera di scattare solo in formato RAW avremo un grande consumo di dati sulla scheda di memoria perché un file RAW è abbastanza grande. Scattare, invece, con formato JPG significa avere un minore spazio occupato in memoria e un file subito utilizzabile da tutti i sistemi informatici. Se abbiamo bisogno di lavorare con velocità senza dare troppa importanza alla qualità possiamo utilizzare tranquillamente il file JPG. Ma se abbiamo bisogno di un lavoro di qualità e abbiamo tempo di lavorare, successivamente, al computer allora è sicuramente consigliabile utilizzare file RAW.
Quasi tutte le fotocamere hanno l’opzione di salvataggio RAW+JPG in questo modo scattando una fotografia si avranno due file, uno .JPG e uno .RAW: ad esempio una foto che sia chiama DSC_001 sarà salvata in questo modo, DSC_001.JPG e DSC_001.RAW. Questo tipo di salvataggio porterà un maggiore consumo di spazio sulla scheda e quindi un minor numero di fotografie che possono essere
NikonCanonSony
Dopo aver analizzato, cercando sempre la semplicità, la domanda che nasce spontanea è: “Quale file mi conviene utilizzare quando fotografo?”. Dipende da cosa si deve fare con la fotografia scattata.
Se si è in vacanza con la famiglia e non si hanno esigenze, ne voglia, di lavorare al computer, va benissimo scattare solo in JPG.
Se bisogna avere la massima qualità e la possibilità di effettuare delle modifiche successive allo scatto, allora la scelta migliore è scattare in RAW.
Di solito io consiglio di scattare sia in RAW che JPG (una unica fotografia con due differente file) quando queste fotografie potrebbero essere utilizzate anche in seguito e potrebbero avere bisogno di una modifica e una post produzione. Un esempio: scatto fotografie ad un processo di lavorazione che di solito uso nel mio lavoro ma che normalmente non ho bisogno di mostrare, ma poi successivamente mi chiedono di fare un corso su questo tipo di lavorazione. Avrò bisogno di immagini da mostrare e se queste sono di alta qualità è ancora meglio, quindi scattare in RAW+JPG potrebbe essere una giusta scelta. Un’altra valutazione sullo scattare in formato RAW è che la tecnologia è sempre in continuo miglioramento quindi potremo utilizzare software più potenti degli attuali, successivamente, avendo a che fare con file grezzi potremo avere un lavoro sempre della massima qualità.
Concludo che qualunque sia il formato scelto l’importante è fotografare bene o comunque secondo la propria vena artistica.
La Nikon D780 è una fotocamera reflex digitale di fascia professionale presentata dalla Nikon nel Gennaio del 2020 ancora in produzione (Marzo 2024). Rispetto alla D750 la Nikon D780 ha un processore di immagini migliorato e aggiornato EXPEED 6.
La velocità di scatto è aumentata, portando la D780 ad avere una velocità massima di 1/8000 di secondo contro i 1/4000 della Nikon D750. È stata aumentata anche la possibilità degli scatti continui a raffica, portandoli a 7 fps contro i 6 della D750.
Rispetto alla sorella minore ha perso il flash integrato.
Un mio personale parere su questo tipo di fotocamera. La D750 e la D780 (come la serie D800) sono delle fotocamere di alto livello. Ho usato spesso la D750 trovandomi benissimo in ogni situazione. Ricordo che il mio lavoro è la fotografia dentale e medica, dove c’è necessità di utilizzare dei flash (spesso macro) senza fili, quindi con possibilità di essere “comandati” dal flash integrato della fotocamera. Quindi, secondo. me, l’aver tolto il flash integrato dalla Nikon D780 non è una scelta molto giusta per una fetta di mercato come quella deve sono inserito io.
La Nikon D750 è una fotocamera reflex digitale di fascia professionale presentata dalla Nikon nel Settembre del 2014 in produzione fino al 2020.
È una fotocamera con sensoreFull Frame da 24,3 MegaPixel molto simile alla Nikon D610 ma con un ampio aggiornamento.
La tecnologia è molto simile quella della Nikon D810, quest’ultima orientata ad un mercato professionale, ma ha un corpo più piccolo e leggero.
Il sensore è un CMOS in formato Full Frame da 24,3 MegaPixel, di nuova concezione, con un rumore digitale molto contenuto. Il processore di immagini, EXPEED 4, è lo stesso delle sorelle maggiori Nikon D4s eNikon D810. Riceve dalle sorelle maggiori (D4s/D810) il sistema AutoFocus con 51 punti di messa a fuoco, con una sensibilità alla luce più bassa.
Il corpo è costruito in monoscocca in fibra di carbonio (sul davanti in lega di magnesio posteriormente) e quindi è tropicalizzato per resistere alle intemperie.
Un mio personale parere su questo tipo di fotocamera. La D750 (come la serie D800) è una fotocamera di alto livello. Ho usato spesso la D750 trovandomi benissimo in ogni situazione. Ricordo che il mio lavoro è la fotografia dentale e medica, dove c’è necessità di utilizzare dei flash (spesso macro) senza fili, quindi con possibilità di essere “comandati” dal flash integrato della fotocamera, e il commander integrato al flash incorportao è particolarmete utile.
Caratteristiche: Sensore: CMOSFull Frame (36x24mm) 24,3 MegaPixel File: RAW (NEF) e JPG Autofocus a 51 aree dinamiche Sensibilità ISO: da 100 a 51200 Velocità di scatto: da 30 secondi a 1/4000 Flash integrato Pop-up TTL Corpo in fibra di carbonio e lega di magnesio tropicalizzato Memoria SD – SDHC – SDXC Batteria Nikon ricaricabile Dimensioni: 141x113x78mm Peso: 750g
Preston Holder è nato a Wabash (Indiana) il 10 Settembre 1907 e morto a Lincoln (Nebraska) il 3 Giugno 1980.
Nel 1930 si iscrive all’Università della California – Berkeley dove studia antropologia.
Già da ragazzo è stato appassionato di fotografia e così entra in contatto, ai tempi dell’università, con il fotografo Willard Van Dyke che lo presenta ad Ansel Adams, Edward Weston, Imogenn Cunnigham e ad altri fotografi dell’area di San Francisco. Nel 1932, durante una riunione in casa di Van Dyke, si discute sulla possibilità di creare un gruppo di fotografi che andavano contro il pittorialismo. Il pittorialismo era un tipo di fotografia che presentava una scena molto “fumosa” e con presenza di sfuocati, tutto questo era proprio ricercato dagli artisti dell’epoca. Ma il gruppo di fotografi, che si erano riuniti a casa di Van Dike, avevano un’idea molto diversa, anzi contraria, volevano una fotografia senza sfuocato e più nitida possibile. Questo tipo di fotografia, all’epoca, si poteva ottenere solo con una stretta apertura del diaframma. Fondano il famoso “Gruppo f/64” richiamando la strettissima chiusura del diaframma.
Purtroppo Preston Holder prende una diversa strada lavorativa e si dedica alla fotografia solo nel tempo libero, per poi lasciarla quasi completamente, dopo il 1940. Nel 1935 si laurea in archeologia e si dedica pienamente, per tutta la vita, alla sua professione di archeologo. Purtroppo non ci sono molte opere fotografiche di questo artista in giro.
Secondo una mia personale opinione credo che se avesse continuato ad occuparsi di fotografia avremo avuto una grande quantità di opere d’arte.
Il tempo di scatto in fotografia è una informazione fondamentale che bisogna conoscere bene. Iniziamo con il pensare a cosa si riferisce questo tempo. Dentro una fotocamera ci sono due dispositivi che permettono di controllare l’esposizione dell’immagine. (Ho scritto un articolo sul percorso della luce in una fotocamera reflex a questo articolo).
Quando il raggio luminoso entra nell’obiettivo il primo elemento che trova è il diaframma poi entra nella fotocamera e trova uno specchio e successivamente l’otturatore (con le sue tendine) che si apre e si chiude permettendo l’esposizione del sensore (o del materiale fotosensibile).Voglio dare una informazione sui movimenti che fanno sia lo specchio che l’otturatore: lo specchio fa un movimento verticale mentre l’otturatore lo fa in orizzontale.
Quando sentiamo parlare di tempo di scatto per comodità, e per semplicità, sentiamo spesso il riferimento alla apertura e chiusura dello specchio ma in realtà, questo tempo, si riferisce all’otturatore.
Il tempo si scatto è espresso in frazioni di secondo (da 30 secondi a 1/8000). Tutte le fotocamere reflex, Mirrorless e le più evolute hanno la possibilità di scegliere programmi di scatto manuali dove bisogna scegliere il tempo di esposizione giusto. Mentre scegliendo programmi di scatto automatici questo tempo è scelto dalla macchina.
Si può anche scegliere la “posa B”: l’operatore sceglie un tempo superiore ai 30 secondi scattando una prima volta per aprire l’otturatore ed una seconda volta per chiuderlo.
L’otturatore è formato da due tendine che si trascinano come, abbiamo detto, su un percorso orizzontale. Quando si usa il flash che è sincronizzato con la fotocamera viene da essa riconosciuto e quindi non permette uno scatto con tempi più veloci di 1/200 – 250 di secondo, questo tempo si chiama Sincro Flash. Utilizzando flash non sincronizzati (di solito datati o di marche non originali) e si utilizza un tempo di scatto più veloce del valore di Sincro Flash la foto risulterà esposta solo in parte. Guardando la foto di seguito si può notare come a foto sia esposta a metà perché il tempo era troppo veloce per fare in modo che la tendina si fosse aperta completamente prima dell’arrivo del raggio luminoso.
Sulla esposizione ho scritto un articolo dettagliato che potrete trovare a questo link.
Sul tempo di scatto, quindi sulla esposizione, dobbiamo necessariamente parlare di due termini: sovraesposizione e sottoesposizione. La sovraesposizione avviene quando si è utilizzato un tempo troppo lungo quindi troveremo una fotografia molto “chiara” mentre la sottoesposizione è il contrario.
Questo tempo non lo decidiamo ad occhio, ma uno sensore fotosensibile, all’intento della fotocamera, che si chiama esposimetro. L’esposimetro è un chip fotosensibile che attraverso un modo di lettura (che possiamo scegliere) legge la luce presente nella scena conoscendo l’apertura del diaframma e la sensibilità ISO ci dice che tempo di scatto bisognerà utilizzare per avere una corretta esposizione, Sull’esposimetro ho parlato ampiamente in questo articolo.
Il tempo di scatto permette, inoltre, di congelare il movimento dei soggetti (tempo veloce) oppure farlo vedere (tempo lento).
Tutte le fotocamere hanno diversi programmi di scatto, scegliendo quelli automatici il tempo viene scelto dalla fotocamera.
La Canon EOS 800D è una fotocamera reflex digitale annunciata il Febbraio 2017 e in produzione fino al 2020. È la sorella maggiore della EOS 750D. Conosciuta con il nome di Digital Rebel T7i in Nord America e Digital Kiss X9i in Giappone.
Il sensore, della Canon EOS 800D, è un CMOS in formato APS-C da 24,2 MegaPixel con processore di immaginiDIGIC 7. Registra video in Full HD con stabilizzazione elettronica.
Il sistema Autofocus è migliorato portando i punti di messa a fuoco da 19 a 45 (tutti a croce).
Lo schermo posteriore è ad alta risoluzione da 3 pollici articolato e touchscreen.
Modulo per la connessione Bluetooth con possibilità di aggiungere un telecomando Canon BR-E1.
La sensibilità ISO è aumentata e di conseguenza il suo comportamento ad alte sensibilità risulta migliore.
Se avete intenzione di acquistare una EOS 800D potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore: APS-C (22,3×15 fattore di crop 1,6x) 24,2 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 51200 Velocità di scatto: da 30 sec a 1/4000 File: RAW e JPG AutoFocus a 45 tutti a croce Schermo: LCD da 3 pollici articolato con mobilità a 360° e touchscreen Flash integrato Pop – up Mirino ottico con copertura del 95% Memoria: SD – SDHC – SDXC Batteria Canon ricaricabile Dimensioni: (LxAxP): 131x100x76mm – Peso: 530g
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La Canon EOS 750D è una fotocamera reflex digitale è stata annunciata il 6 Febbraio 2015 e in produzione fino al 2017. È la sorella maggiore della EOS 700D. Conosciuta con il nome di Digital Rebel T6i in Nord America e Digital Kiss X8i in Giappone.
Il sensore, della Canon EOS 750D, è un CMOS in formato APS-C da 24,2 MegaPixel con processore di immagini DIGIC 6. Il nuovo processore di immagini DIGIC 6 permette l’elaborazione delle immagini a 14 bit.
Il sistema di AutoFocus è stato migliorato portando a 19 i punti di messa a fuoco, con il punto centrale ad alta pressione.
Registra video in Full HD.
Lo schermo posteriore è ad alta risoluzione da 3 polliciarticolato e touchscreen.
Modulo per la connessione Wi-Fi e NFC per sistemi (smartphone e tablet) compatibili.
Rispetto alla sorella minore EOS 700D quindi ci sono alcune novità: il modulo Wi-Fi e NFC, i punti di messa a fuoco aumentati a 19, un corpo più leggero e i MegaPixel portati a 24,2.
Se avete intenzione di acquistare una EOS 750D potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore: APS-C (22,3×15 fattore di crop 1,6x) 24,2 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 25600 Velocità di scatto: da 30 sec a 1/4000 File: RAW e JPG AutoFocus a 19 punti Schermo: LCD da 3 pollici articolato con mobilità a 360° e touchscreen Flash integrato Pop – up Mirino ottico con copertura del 95% Memoria: SD – SDHC – SDXC Batteria Canon ricaricabile Dimensioni: (LxAxP): 132x101x78mm – Peso: 555g
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La Canon EOS 700D è una fotocamera reflex digitale è stata annunciata il 21 Marzo 2013 e in produzione fino al 2015. È la sorella maggiore della EOS 650D.
Lo scrittore e divulgatore di tecnologia Gordon Laing parla di questa fotocamera con questo pensiero:”È giusto dire che non è cambiato molto tra il 700D e il suo predecessore. In effetti sono identici diversi da tre modifiche: un nuovo quadrante di modalità che può ruotare di 360 gradi e continuare la rotazione, le anteprime dei filtri creativi in Live View e un nuovo rivestimento esterno ereditato da modelli di fascia media come il 60D per fornire una finitura più duratura”.
In realtà ci sono tre cose che son cambiate o migliorate tra la Canon EOS 700D e la EOS 650D: un nuovo materiale per il corpo macchina, lo schermo articolato e che può ruotare a 360° e la possibilità di vedere in anteprima Live View i filtri artistici.
Se avete intenzione di acquistare una EOS 700D potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore: APS-C (22,3×15 fattore di crop 1,6x) 18 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 25600 Velocità di scatto: da 30 sec a 1/4000 File: RAW e JPG AutoFocus a 9 punti tutti a croce Schermo: LCD da 3 pollici articolato con mobilità a 360° e touchscreen Flash integrato Pop – up Mirino ottico con copertura del 95% Memoria: SD – SDHC – SDXC Batteria Canon ricaricabile Dimensioni: (LxAxP): 133x100x79mm – Peso: 580g
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La Canon EOS 650D è una fotocamera reflex digitale annunciata il 8 Giugno 2012 e in produzione fino al 2013. Conosciuta con il nome di Digital Rebel T5i in Nord America e Digital Kiss X7 in Giappone. È la sorella maggiore della EOS 600D.
La Canon EOS 650D è la prima fotocamera della Canon ad avere l’autofocus continuo automatico sulla registrazione video.
Il display posteriore è articolato e touchscreen.
Rispetto alla EOS 600D, il sistema dei punti di messa a fuoco è aggiornato, ed ereditato dalla Canon ESO 60D, infatti presenta, sempre, 9 punti di messa a fuoco ma sono tutti a croce, rispetto alla 600D che aveva solo quelli centrali a croce.
Il processore di immagini, DIGIC 5, è utilizzato per la prima volta sulla EOS 650D appartenente ad un mercato consumer.
La sensibilità ISO è aumentata con un miglior comportamento scattando ad alti valori.
Se avete intenzione di acquistare una EOS 550D potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore: APS-C (22,3×15 fattore di crop 1,6x) 18 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 25600 Velocità di scatto: da 30 sec a 1/4000 File: RAW e JPG AutoFocus a 9 punti tutti a croce Schermo: LCD da 3 pollici articolato e touchscreen Flash integrato Pop – up Mirino ottico con copertura del 95% Memoria: SD – SDHC – SDXC Batteria Canon ricaricabile Dimensioni: (LxAxP): 133x100x79mm – Peso: 575g
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