È pensata per principianti e appassionati che desiderano un dispositivo semplice, leggero e versatile per la fotografia e i video. È ideale per chi vuole passare da uno smartphone a una fotocamera più performante senza complicazioni tecniche.
Il sensore è affiancato da un processore di immagine DIGIC 8, che consente prestazioni decenti in termini di autofocus e elaborazione delle immagini.
Il sistema della messa a fuoco automatica, della Canon EOS M200, Dual Pixel CMOS sistema AF fornisce un autofocus rapido e preciso con rilevamento degli occhi. Tuttavia, è più limitato rispetto ai modelli di fascia più alta della serie R di Canon. Ha il supporto per il tracciamento degli occhi, viso e soggetti, rendendolo uno strumento potente sua per la fotografia che per il video.
Il corpo macchina è compatto e leggero, rendendolo molto facile da trasportare ed ergonomico.
La Canon EOS M200, come le sorelle della famiglia EOS M, ha il supporto per gli obiettivi Canon EF-M progettati e creati proprio per questa tipologia di fotocamere mirrorless più economiche e compatte.
Se avete intenzione di acquistare una M200 potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore: CMOSAPS-C (22,3x15mm fattore di crop di 1.6x) 24 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 12800 (espandibile fino a 25600) Formati file: JPEG – RAW Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000 Registrazione Video fino a 4k 3840x2160p a 24 FPS Flash incorporato Pop-Up Connettività Wi-Fi Schermo da 3 pollici articolato e touchscreen orientabile di 180° Mirino elettronico con copertura del 100% Memoria 1 slot SD – SDHC – SDXC (UHS-I) Batteria ricaricabile agli ioni di litio Canon LP-E12 Dimensioni: (LxAxP): 108x67x35mm – Peso: 299g
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Ha un sensoreCMOS in formato Full Frame (36 x 24mm) da 24,5 MegaPixel. La Nikon Z6 III è equipaggiata da un processore di immagini, molto performante, che è il famoso EXPEED arrivato alla 7° generazione, che offre velocità e prestazioni superiori. Questa combinazione migliora l’autofocus con nove modalità di rilevamento del soggetto, comprese le funzionalità di scarsa illuminazione fino a -10 EV, rendendolo ideale per diverse condizioni di ripresa.
La Nikon Z6 III ha una velocità di scatto a raffica fino a 20fps in RAW.
Il comportato video è ottimo e registra video a 6K (5760×3240) a 60p e ha una uscita a 4K.
Troviamo anche una stabilizzazione di immagine 5 assi, che compensa il tremolio della fotocamera ed è un notevole aiuto a mano libera. Essendo un sistema integrato nel corpo macchina vuol dire che è utilizzabile con qualunque obiettivo.
Il corpo della Nikon Z6 III è in lega di magnesio e tropicalizzato così da poter resistere alle peggiori situazioni ambientali e di temperatura.
La Nikon Z6 III include anche un nuovo touchscreen completamente articolato da 3,2 pollici e un mirino elettronico OLED ad alta risoluzione con una luminosità di 4000 nts, superando anche i modelli di punta di Nikon.
Altri miglioramenti includono doppio slot per schede (CFexpress/XQD e SD), menu migliorati e controlli personalizzabili.
Il nuovo servizio Imaging Cloud di Nikon aggiunge praticità con backup automatici, archiviazione cloud e aggiornamenti del firmware wireless.
Queste caratteristiche rendono lo Z6 III una scelta eccellente sia per i fotografi di livello avanzato e i videomaker più esigenti.
Se avete intenzione di acquistare una Z6 III potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore: CMOSFull Frame (36x24mm) 24,5 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 51200 (espandibile a 50 – 204800) Formati file: JPEG – RAW Velocità di scatto: da 900sec a 1/16000 Registrazione Video fino a 6K – 5760x3240p a 60 FPS Flash non incorporato Schermo da 3,2 pollici articolato e touchscreen Mirino elettronico Memoria 1 slot CF Express XQD slot 2 SD – SDHC – SDXC (UHS-II) Batteria ricaricabile agli ioni di litio Nikon EN-EL15c Dimensioni: (LxAxP): 139x102x74mm – Peso: 760g
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Sebastiao Salgado nasce l’8 Febbraio 1944 in Brasile a Aimorés (un comune nello stato del Minas Gerais).
È un rinomato fotografo e fotoreporter brasiliano, celebrato per la sua suggestiva fotografia in bianco e nero che spesso documenta la lotta umana, le questioni ambientali e la bellezza del mondo naturale.
Sebastiao Salgado si è inizialmente formato come economista prima di passare alla fotografia nei primi anni ’70. Il suo lavoro è profondamente umanistico, mostrando la dignità delle persone e la fragilità del pianeta.
Le sue immagini in bianco e nero spesso presentano contrasti e trame drammatici, sottolineando le emozioni e la narrazione. La sua capacità di catturare l’umanità nei suoi soggetti – sia individui o interi ecosistemi – questo gli ha fatto guadagnare consensi globali.
Oltre alla sua fotografia, Sebastiao Salgado è un sostenitore dell’ambiente. Lui e sua moglie, Lélia Wanick Salgado, hanno co-fondato l’Instituto Terra, un progetto di riforestazione in Brasile che ha contribuito a ripristinare parti della foresta atlantica.
Salgado ha ricevuto numerosi premi, tra cui la Medaglia del Centenario della Royal Photographic Society e il titolo di Goodwill Ambassador dell’UNESCO. Il suo lavoro continua a ispirare conversazioni sulla giustizia sociale e sulla conservazione dell’ambiente.
Tra i numerosi progetti di Sebastiao Salgado ci sono:
I lavoratori (1993) : Un omaggio ai lavoratori manuali di tutto il mondo, questa serie cattura le dure realtà e gli sforzi straordinari dei lavoratori in settori come l’estrazione mineraria, l’agricoltura e l’edilizia.
Le migrazioni (2000): Questo progetto esamina le migrazioni di massa causate dalla guerra, dalla povertà e dalle sfide ambientali, che ritraggono la vita degli sfollati con compassione e profondità.
La Genesi (2013): Una collezione monumentale che mostra paesaggi incontaminati, fauna selvatica e comunità che vivono in armonia con la natura, la Genesi è un invito a preservare la bellezza e la biodiversità del pianeta.
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Al suo interno troviamo un processore di immaginiBIONZ X, che consente un autofocus rapido e un’eccellente qualità dell’immagine, anche in condizioni di scarsa illuminazione.
Il sistema Autofocus è ibrido ed è uno dei più veloci della sua categoria, rendendolo grande per gli scatti d’azione, ha 179 punti di messa a fuoco a rilevamento di fase e 25 a rilevamento di contrasto.
La Sony Alpha 6000 scatta a raffica fino a 11 fotogrammi al secondo.
La connettività è Wi-Fi e NFC per una facile condivisione e controllo remoto tramite l’app Sony PlayMemories.
I controlli sono sia automatici che manuali e ci sono dei pulsanti personalizzabili per gli utenti avanzati.
La Alpha 6000 ha anche qualche svantaggio come la mancanza di alcune caratteristiche moderne come la stabilizzazione del corpo (IBIS) che si trova nei modelli più recenti.
Sony Alpha 6000 è indicata per fotografi principianti e amatoriali che con le modalità automatiche rendono un facile accesso alla fotografia.
Se avete intenzione di acquistare una Alpha 6000 potrete cliccare sui seguenti link:
Sensore: CMOSAPS-C (23,5×15,7mm con fattore di crop di 1,5) 24,3 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 25600 Formati file: JPEG – RAW Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000 Autofocus con 179 punti di messa a fuoco Registrazione Video fino a Full HD – 1920x1080p 60fps Flash incorporato pop-up Schermo da 3 pollici articolato Mirino elettronico copertura del 100% Memoria 1 slot SDXC (UHS I) Batteria ricaricabile agli ioni di litio Sony NP-FW50 Dimensioni: (LxAxP): 120x67x45mm – Peso: 344g
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Irving Penn nasce a Plainfield (New Jersey) il 19 Giugno 1917 e muore a New York il 7 Ottobre 2009.
È stato un celebre fotografo americano noto per i suoi contributi alla fotografia di moda, alla ritrattistica e alla natura morta.
Il suo lavoro, caratterizzato dalla sua semplicità, precisione ed eleganza, è durato ben sette decenni e ha lasciato un impatto duraturo sulla fotografia come forma d’arte.
Nella fotografia di moda Irving Penn lavorò a lungo per la rivista Vogue a partire dagli anni ’40, catturando alcune delle immagini di moda più iconiche del XX secolo. Il suo stile minimalista e la sua attenzione alla forma, alla consistenza e alla luce hanno distinto il suo lavoro da altri nel settore.
La ritrattistica era molto importante per lui e ha dedicato molto tempo e lavoro. Irving Penn ha fotografato una vasta gamma di argomenti, tra cui artisti, scrittori, musicisti e figure culturali. I ritratti di Penn sono rinomati per la loro qualità intima e austera, spesso isolando il soggetto su un chiaro sfondo per enfatizzare la loro espressione e carattere.
La fotografia per Penn era spaziare da una visuale all’altra e infatti si dedica anche alle nature morte, secondo una mia personale idea questo gli permetteva di studiare al meglio la luce che colpisce i soggetti. Capita spesso anche a me che quando fotografo nel box una natura morta riesco a comprendere meglio come si comporta la luce sul soggetto e di conseguenza riesco a “vedere” meglio il suo comportamento. Le composizioni di Irving Penn sono state meticolosamente realizzate, trasformando oggetti di uso quotidiano come cibo, fiori o spazzatura in opere d’arte. La sua attenzione ai dettagli e alla trama ha portato a queste immagini una qualità scultorea. Ha spesso utilizzato uno sfondo semplice e neutro, spesso in una configurazione angolare, che ha creato un ambiente distintivo e mirato per i suoi soggetti.
Questo stile fu rivoluzionario nella fotografia della metà del XX secolo.
Alla fine degli anni ’40 e ’50, Penn viaggiò a livello internazionale per documentare le popolazioni indigene e le pratiche culturali, creando una serie di ritratti in stile studio in luoghi come Perù, Marocco e Nuova Guinea.
Il lavoro di Irving Penn è celebrato per trascendere la fotografia commerciale in arte. Le sue immagini fanno parte delle principali collezioni museali di tutto il mondo, tra cui il Museum of Modern Art (MoMA) di New York e l’Art Institute di Chicago. Penn ha anche ricevuto numerosi premi e onorificenze durante la sua vita, consolidando il suo posto come uno dei più importanti fotografi del XX secolo.
Per post produzione in fotografia si intende l’utilizzo di software specifici che permettono di modificare la fotografia integralmente o in parte.
La post produzione è il processo di modifica e miglioramento delle immagini digitali dopo lo scatto. È una fase cruciale per molti fotografi, sia professionisti che amatoriali, poiché consente di perfezionare le fotografie, correggere errori e conferire un’estetica unica.
Prima di entrare nel vivo dell’argomento bisogna chiarire una cosa fondamentale, che in molti credono:”Con la post produzione si può fare tutto e quindi una foto mal riuscita può essere integralmente recuperata”. Una corretta post produzione nasce da una corretta fotografia che non ha perdite di informazioni, come il bianco “bruciato” e le zone in ombra completamente nere. Possiamo anche schiarire le ombre e i neri ma quando sono nere non si possono assolutamente recuperare e lo stesso è con le zone di bianco “bruciato”. Inoltre ci sono tre aspetti che non si possono recuperare con la post produzione: sfuocato, mosso e piani (ad esempio se un volto è preso dal basso o dall’alto).
Apriamo una parentesi anche sulla termologia, infatti ci sono due termini che si riferiscono alla post produzione: rifasaggio e ritocco.
Per rifasaggio si intende l’utilizzo di tutti quei strumenti che possono portare una fotografia con una corretta esposizione migliorando le luci, le ombre e tutti i valori che influenzano la qualità dell’esposizione. Quindi questa è un’operazione che non va ad intaccare la realtà dei fatti e soprattutto bisogna dire che è molto difficile che possa esserci una fotografia con valori perfetti e che non ci sia bisogno anche semplicemente di una piccola variazione di luce. Questo procedimento è eticamente possibile ed è sempre effettuato scattando in formato RAW per sviluppare i file in JPG o in qualunque altro formato.
Il temine ritocco invece si riferisce alla modifica vera e propria, operando una serie di tecniche mirate al recupero integrale dell’immagine ad esempio togliere le rughe ad un volto. Questo tipo di post produzione non solo è eticamente non corretto, ma credo, anche non giusto nella fotografia in ambito medico che ha uno scopo ben preciso il documentare la realtà dei fatti e quindi se modifichiamo questa realtà perdiamo totalmente lo scopo documentativo. Sulla fotografia generica il ritocco è praticato ad esempio per cambiare lo sfondo di un soggetto o per scopi artistici vari e finché non va a ledere valori personali non è un negativo farne uso.
I software che possono essere utilizzati per la post produzione in fotografia sono diversi, il più famoso è Adobe Photoshop. Secondo il mio modo di vedere le cose tutti sono validi basta solo imparare ad utilizzarli. Ad esempio chi utilizza sempre Adope Photoshop può trovare difficoltà lavorando con Gimp o altri software e viceversa. Quindi ogni cosa è buona se poi si arriva al risultato finale che si vuole ottenere.
Quindi torniamo ai software che possono essere utilizzati per la post produzione:
Software professionali con licenza d’uso a pagamento:
Adobe Photoshop: uno dei software più completi e utilizzati per l’editing avanzato di immagini. Offre strumenti di ritocco, manipolazione e grafica digitale.
Adobe Lightroom: è un ottimo strumento per la lavorazione dei file RAW, grazie a strumenti di correzione del colore, della esposizione e soprattutto del modo di catalogazione che utilizza.
Capture One: prodotto simile ad Adobe Lightroom ed è particolarmente apprezzato per la gestione dei dettagli e dei colori.
Affinity Photo: simile ad Adobe Photoshop ma con un prezzo più accessibile. Ha molti strumenti di post produzione avanzati.
Corel PaintShop Pro: è un’alternativa più economica ad Adobe Photoshop. Devo aprire una parentesi su questo software. Ho fatto per anni il tecnico informatico, dal 2000 al 2015 anni in cui ho visto l’evoluzione non solo dell’hardware e di internet ma anche dei software in genere. La fotografia è sempre stata una mia passione e i software che permettevano la manipolazione delle immagini mi hanno sempre affascinato. Corel era molto famosa per la sua versione Corel Draw che non solo permetteva di disegnare ma anche la modifica delle immagini. Tutto questo per dire che io ho visto questo software anche ai suoi albori e mi sento di spezzare una lancia al suo valore. Secondo i miei canoni di utilizzo di questo tipo di software non era particolarmente facile ma ricordo che è sempre stato molto lodato da chi era un utilizzatore esperto. Da questo ragionamento nasce la mia idea che “tutto è semplice basta saperlo utilizzare” e soprattutto “non possiamo dire che non ci piace l’insalata se non l’abbiamo mai mangiata” quest’ultima frase la dico sempre a mia figlia quando non vuole mangiare qualcosa :).
Software gratuiti o open source:
GIMP (GNU Manipulation Program): una buona alternativa, gratuita, ad Adobe Photoshop con potenti strumenti di fotoritocco e manipolazione delle immagini.
Darktable: simile ad Adobe Lightroom ma gratuito. Permette di intervenire sui file RAW gestendoli e editarli.
RawTherapee: come il nome fa pensare, è un software (gratuito e open source) che è incentrato sulla post-produzioni e l’editing dei file RAW.
PhotoScape X: un software facile da usare che permette modifiche sia base che avanzate. Disponibile in versione sia gratuita che Pro e quindi a pagamento.
Fatte tutte queste premesse e dopo aver visto quali sono i tipi di software che possono essere utilizzati in post produzione fotografica, facciamo un esempio di flusso di lavoro (in inglese mi piace di più Workflow :)) di post produzione.
Prima vi faccio un elenco testuale e poi potrete vedere le immagini in un video che mostrano un flusso di lavoro di una immagine in formato RAW. Il flusso di lavoro che vedrete è il mio modo di lavorare (ognuno a mio avviso può creare un flusso di lavoro proprio perché non è detto che quello che faccio io sia la cosa migliore…anzi) utilizzerò un computer MAC e Adobe Photoshop e Adobe Camera RAW.
1. Importazione sul computer della/e foto
2. Apertura fotografia con programma che gestisce file RAW
3. Correzione luminosità generale
4. Bilanciamento del bianco
5. Eventuale aumento del contrasto (differenza tra luci e ombre per avere una fotografia più dinamica)
6. Se c’è bisogno (attenzione a questa modifica in quanto renderebbe molto “finta” l’immagine finale) si può migliorare la nitidezza migliorando così i dettagli
7. Se ci sono imperfezioni (macchie su sensore o cose del genere) andiamo a togliere queste problematiche
8. Salvataggio dell’immagine.
Con questo articolo ho voluto fare una veloce chiacchierata sulla post produzione ma non si fermerà qui, sicuramente più avanti avrò modo di trattare ancora questo argomento così vasto da non poter terminare in un solo articolo.
La Nikon Z50 II è una fotocamera progettata per creatori di contenuti, vlogger e appassionati che hanno bisogno di una fotocamera leggera e facile da usare con funzionalità video avanzate. È la versione aggiornata della sorella minore Nikon Z50.
La Nikon Z50 II è equipaggiata da un processore di immagini, molto performante, che è il famoso EXPEED arrivato alla 7° generazione, che migliora la qualità delle immagini a ISO elevati e rende l’autofocus più rapido e preciso. Supporta inoltre il rilevamento di più tipi di soggetti (ad esempio, uccelli, veicoli e treni) oltre a persone e animali domestici, già presenti sulla Z50.
Il comportato video è ottimo e registra video a 4k (3840×2160) a 30p.
Il sistema di autofocus a rilevamento di fase a 209 punti di messa a fuoco (molto veloce e preciso) con un sistema Eye-Detection AF (funzione disponibile anche con il video) ideale sia per esseri umani che animali, molto utile per foto di ritratti.
Mi ha colpito una cosa poco comune su fotocamere di questa fascia di mercato, cioè il corpo macchina in lega di magnesio e tropicalizzato così da poter tenere la macchina al riparo da intemperie e temperature estreme.
la Nikon Z50 e la Nikon Z50 II sono entrambe fotocamere mirrorless APS-C che condividono alcune caratteristiche fondamentali, ma la Z50 II presenta miglioramenti significativi in termini di prestazioni e funzionalità, rendendola più adatta a utenti avanzati e content creator.
Offre una modalità di scatto continuo fino a 30 fps con otturatore elettronico (solo JPEG) e include una funzione di pre-scatto che cattura immagini prima della pressione completa del pulsante, utile per momenti decisivi. La Z50 si ferma a 11 fps.
È compatibile con schede UHS-II per una scrittura più rapida e ha un buffer aumentato (fino a 200 immagini contro 35 della Z50).
In sintesi, la Z50 II è un aggiornamento notevole per chi cerca migliori capacità di video, autofocus avanzato e velocità di scatto superiori.
Tuttavia, la Z50 rimane un’opzione valida per chi preferisce una fotocamera più leggera e conveniente per usi generici.
Se avete intenzione di acquistare una Z50 II potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore: CMOSAPS-C (23,5×15,7mm fattore di crop 1,5x) 20,9 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 51200 (estendibili a 50 – 204800) Formati file: JPEG – RAW Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000 Autofocus con 209 punti di messa a fuoco Registrazione Video fino a 4k – 3840x2160p a 30 FPS Flash non incorporato Schermo da 3,2 pollici articolato Mirino elettronico – Corpo macchina tropicalizzato Memoria 1 slot SD – SDHC – SDXC (UHS-I) Batteria ricaricabile agli ioni di litio Nikon EN-EL25 Dimensioni: (LxAxP): 127x97x67mm – Peso: 550g
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La Sony Alpha 6600 Unisce le funzionalità della linea APS-C e dei modelli full-frame di Sony, rendendolo uno strumento versatile per fotografi e videomaker.
Al suo interno troviamo un processore di immaginiBIONZ X, assicura un’elaborazione rapida delle immagini e prestazioni eccellenti in condizioni di scarsa illuminazione.
Il sistema Autofocus ha 425 punti di messa a fuoco a rilevamento di contrasto, con un monitoraggio in tempo reale e EYE AF integrato che funziona sia per gli esseri umani che per gli animali.
La Sony Alpha 6600 ha un sistema di stabilizzazione On Camera a 5 assi.
Una caratteristica, non sempre disponibile su fotocamere APS-C, è il corpo macchina in lega di magnesio così da poter funzionare anche in ambienti difficili e con temperature estreme.
La Sony Alpha 6600 è adatta agli appassionati e fotografi semi-professionisti in cerca di una fotocamera APS-C compatta ma potente. È anche una grande opzione per i creatori di contenuti e i videomaker, grazie alle sue robuste funzionalità video.
Se siete interessati ad acquistare la Sony Alpha 6600 o suoi accessori potrete cliccare sui link di seguito:
Sensore:CMOSAPS-C (23,5×15,7mm con fattore di crop di 1,5) 24,2 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 32000 (espandibile a 50 – 102400) Formati file: JPEG – RAW Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000 Autofocus con 425 punti di messa a fuoco Registrazione Video fino a 4k – 3840x2160p a 30 FPS Flash non incorporato Schermo da 3 pollici articolato Mirino elettronico Corpo macchina tropicalizzato Memoria 1 slot SDXC (UHS II) Batteria ricaricabile agli ioni di litio Sony NP-FZ100 Dimensioni: (LxAxP): 120x57x69mm – Peso: 503g
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La Nikon Z50 è una fotocamera progettata per creatori di contenuti, vlogger e appassionati che hanno bisogno di una fotocamera leggera e facile da usare con funzionalità video avanzate.
La Nikon Z50 è equipaggiata da un processore di immagini, molto performante, che è il famoso EXPEED arrivato alla 6° generazione, che consente una elaborazione rapida, la riduzione del rumore e una ottima qualità dell’immagine sia nelle foto che nei video.
Il comportato video è ottimo e registra video a 4k (3840×2160) a 30p.
Il sistema di autofocus a rilevamento di fase a 209 punti di messa a fuoco con un sistema Eye-Detection AF (funzione disponibile anche con il video) ideale sia per esseri umani che animali, molto utile per foto di ritratti.
Mi ha colpito una cosa poco comune su fotocamere di questa fascia di mercato, cioè il corpo macchina in lega di magnesio e tropicalizzato così da poter tenere la macchina al riparo da intemperie e temperature estreme.
Se avete intenzione di acquistare una Nikon Z50 potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore: CMOSAPS-C (23,5×15,7mm fattore di crop 1,5x) 20,9 MegaPixel Sensibilità ISO: da 100 a 51200 (estendibili a 204800) Formati file: JPEG – RAW Velocità di scatto: da 30sec a 1/4000 Autofocus con 209 punti di messa a fuoco Registrazione Video fino a 4k – 3840x2160p a 30 FPS Flash non incorporato Schermo da 3,2 pollici articolato Mirino elettronico – Corpo macchina tropicalizzato Memoria 1 slot SD – SDHC – SDXC (UHS-I) Batteria ricaricabile agli ioni di litio Nikon EN-EL25 Dimensioni: (LxAxP): 127x94x60mm – Peso: 450g
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Il processore di immagini è il DIGIC X che offre prestazioni veloci una eccellente qualità di immagine.
La R6 Mark 2 riesce a scattare fino a 40 scatti al secondo in formato RAW a raffica.
Sia per il costo che per il segmento di mercato a cui è orientata, la Canon EOS R6 Mark 2 ha il corpo in lega di magnesio interamente tropicalizzato e infatti il suo ambiente operativo può andare dai 0* ai -40° e con una percentuale di umidità del 85% o meno.
All’interno della fotocamera è presente anche una stabilizzazione dell’immagine a 5 assi che riesce ad arrivare fino a 8 stop di correzione.
La Canon EOS R6 Mark 2 è ideale per gli appassionati e i professionisti che hanno bisogno di un giusto compromesso tra alta qualità e prestazioni video avanzate. È particolarmente consigliata a coloro che fotografano soggetti in rapido movimento come la fauna selvatica, gli sport o l’azione perché una delle sue caratteristiche è l’alta velocità di scatto e il sistema di messa a fuoco automatico molto affidabile. Il comparto video la rende molto appetibile per i videomaker che cercano qualità video professionali.
Se avete intenzione di acquistare una EOS R6 Mark 2 potrete cliccare sui seguenti link:
Caratteristiche: Sensore:CMOSFull Frame (36x24mm) 24 MegaPixel Sensibilità ISO: da 50 a 204800 Formati file: JPEG – RAW Velocità di scatto: da 30sec a 1/16000 Registrazione Video fino a 4K – 3840x2160p a 60 FPS Flash non incorporato Schermo da 3,0 pollici articolato e touchscreen Mirino elettronico Memoria 2 slot per SD UHS-II Batteria ricaricabile agli ioni di litio Canon LP-E6NH Dimensioni: (LxAxP): 138x98x88mm – Peso: 670g
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