Post Produzione in fotografia
Per post produzione in fotografia si intende l’utilizzo di software specifici che permettono di modificare la fotografia integralmente o in parte.
La post produzione è il processo di modifica e miglioramento delle immagini digitali dopo lo scatto. È una fase cruciale per molti fotografi, sia professionisti che amatoriali, poiché consente di perfezionare le fotografie, correggere errori e conferire un’estetica unica.
Prima di entrare nel vivo dell’argomento bisogna chiarire una cosa fondamentale, che in molti credono:”Con la post produzione si può fare tutto e quindi una foto mal riuscita può essere integralmente recuperata”. Una corretta post produzione nasce da una corretta fotografia che non ha perdite di informazioni, come il bianco “bruciato” e le zone in ombra completamente nere. Possiamo anche schiarire le ombre e i neri ma quando sono nere non si possono assolutamente recuperare e lo stesso è con le zone di bianco “bruciato”. Inoltre ci sono tre aspetti che non si possono recuperare con la post produzione: sfuocato, mosso e piani (ad esempio se un volto è preso dal basso o dall’alto).
Apriamo una parentesi anche sulla termologia, infatti ci sono due termini che si riferiscono alla post produzione: rifasaggio e ritocco.
Per rifasaggio si intende l’utilizzo di tutti quei strumenti che possono portare una fotografia con una corretta esposizione migliorando le luci, le ombre e tutti i valori che influenzano la qualità dell’esposizione. Quindi questa è un’operazione che non va ad intaccare la realtà dei fatti e soprattutto bisogna dire che è molto difficile che possa esserci una fotografia con valori perfetti e che non ci sia bisogno anche semplicemente di una piccola variazione di luce. Questo procedimento è eticamente possibile ed è sempre effettuato scattando in formato RAW per sviluppare i file in JPG o in qualunque altro formato.
Il temine ritocco invece si riferisce alla modifica vera e propria, operando una serie di tecniche mirate al recupero integrale dell’immagine ad esempio togliere le rughe ad un volto. Questo tipo di post produzione non solo è eticamente non corretto, ma credo, anche non giusto nella fotografia in ambito medico che ha uno scopo ben preciso il documentare la realtà dei fatti e quindi se modifichiamo questa realtà perdiamo totalmente lo scopo documentativo. Sulla fotografia generica il ritocco è praticato ad esempio per cambiare lo sfondo di un soggetto o per scopi artistici vari e finché non va a ledere valori personali non è un negativo farne uso.
I software che possono essere utilizzati per la post produzione in fotografia sono diversi, il più famoso è Adobe Photoshop. Secondo il mio modo di vedere le cose tutti sono validi basta solo imparare ad utilizzarli. Ad esempio chi utilizza sempre Adope Photoshop può trovare difficoltà lavorando con Gimp o altri software e viceversa. Quindi ogni cosa è buona se poi si arriva al risultato finale che si vuole ottenere.
Quindi torniamo ai software che possono essere utilizzati per la post produzione:
Software professionali con licenza d’uso a pagamento:
Adobe Photoshop: uno dei software più completi e utilizzati per l’editing avanzato di immagini. Offre strumenti di ritocco, manipolazione e grafica digitale.
Adobe Lightroom: è un ottimo strumento per la lavorazione dei file RAW, grazie a strumenti di correzione del colore, della esposizione e soprattutto del modo di catalogazione che utilizza.
Capture One: prodotto simile ad Adobe Lightroom ed è particolarmente apprezzato per la gestione dei dettagli e dei colori.
Affinity Photo: simile ad Adobe Photoshop ma con un prezzo più accessibile. Ha molti strumenti di post produzione avanzati.
Corel PaintShop Pro: è un’alternativa più economica ad Adobe Photoshop. Devo aprire una parentesi su questo software. Ho fatto per anni il tecnico informatico, dal 2000 al 2015 anni in cui ho visto l’evoluzione non solo dell’hardware e di internet ma anche dei software in genere. La fotografia è sempre stata una mia passione e i software che permettevano la manipolazione delle immagini mi hanno sempre affascinato. Corel era molto famosa per la sua versione Corel Draw che non solo permetteva di disegnare ma anche la modifica delle immagini. Tutto questo per dire che io ho visto questo software anche ai suoi albori e mi sento di spezzare una lancia al suo valore. Secondo i miei canoni di utilizzo di questo tipo di software non era particolarmente facile ma ricordo che è sempre stato molto lodato da chi era un utilizzatore esperto. Da questo ragionamento nasce la mia idea che “tutto è semplice basta saperlo utilizzare” e soprattutto “non possiamo dire che non ci piace l’insalata se non l’abbiamo mai mangiata” quest’ultima frase la dico sempre a mia figlia quando non vuole mangiare qualcosa :).
Software gratuiti o open source:
GIMP (GNU Manipulation Program): una buona alternativa, gratuita, ad Adobe Photoshop con potenti strumenti di fotoritocco e manipolazione delle immagini.
Darktable: simile ad Adobe Lightroom ma gratuito. Permette di intervenire sui file RAW gestendoli e editarli.
RawTherapee: come il nome fa pensare, è un software (gratuito e open source) che è incentrato sulla post-produzioni e l’editing dei file RAW.
PhotoScape X: un software facile da usare che permette modifiche sia base che avanzate. Disponibile in versione sia gratuita che Pro e quindi a pagamento.
Fatte tutte queste premesse e dopo aver visto quali sono i tipi di software che possono essere utilizzati in post produzione fotografica, facciamo un esempio di flusso di lavoro (in inglese mi piace di più Workflow :)) di post produzione.
Prima vi faccio un elenco testuale e poi potrete vedere le immagini in un video che mostrano un flusso di lavoro di una immagine in formato RAW. Il flusso di lavoro che vedrete è il mio modo di lavorare (ognuno a mio avviso può creare un flusso di lavoro proprio perché non è detto che quello che faccio io sia la cosa migliore…anzi) utilizzerò un computer MAC e Adobe Photoshop e Adobe Camera RAW.
1. Importazione sul computer della/e foto
2. Apertura fotografia con programma che gestisce file RAW
3. Correzione luminosità generale
4. Bilanciamento del bianco
5. Eventuale aumento del contrasto (differenza tra luci e ombre per avere una fotografia più dinamica)
6. Se c’è bisogno (attenzione a questa modifica in quanto renderebbe molto “finta” l’immagine finale) si può migliorare la nitidezza migliorando così i dettagli
7. Se ci sono imperfezioni (macchie su sensore o cose del genere) andiamo a togliere queste problematiche
8. Salvataggio dell’immagine.
Con questo articolo ho voluto fare una veloce chiacchierata sulla post produzione ma non si fermerà qui, sicuramente più avanti avrò modo di trattare ancora questo argomento così vasto da non poter terminare in un solo articolo.