Profondità di campo

Sul sito Treccani la Profondità di campo viene spiegata in questo modo: ”è la distanza tra il punto più vicino e il punto più lontano (rispetto all’apparecchio di ripresa) della scena inquadrata che appaiono nitidi sul piano focale e quindi sulla pellicola”.


Di solito cerco sempre di evitare “paroloni” e faccio in modo di snellire e semplificare gli argomenti che tratto quindi io traduco così la definizione “quanto sfuocato troviamo tra un soggetto principale e uno secondario”.

La profondità di campo può essere maggiore se vogliamo una scena quasi totalmente a fuoco e minore quando vogliamo uno sfuocato tra il primo e gli atri soggetti.
Essa è influenzata da tre fattori: il diaframma, la distanza dal soggetto e la lunghezza focale.
Il diaframma è un componente presente all’interno dell’obiettivo composto da lamelle che aprendosi e chiudendosi variano la larghezza, se facciamo un ragionamento empirico possiamo dire che: più il diaframma è aperto e maggiore luce arriva al materiale sensibile (che sia essa una pellicola o il sensore digitale) e se è chiuso invece ne arriva poca. Perché ho detto “ragionamento empirico”? In realtà è effettivamente così ma il problema non è la luce che entra in macchina ma cosa succede al variare della apertura del diaframma. Più il diaframma è aperto e trovereme nella scena una minore profondità di campo, cioè uno sfuocato mentre se è più chiuso sarà il contrario ciò una scena a fuoco o comunque più a fuoco (esempio pratico: f2.8 molto aperto e più sfuocato, f9 un diaframma medio e abbiamo meno sfocato mentre un diaframma chiuso come per esempio f22 la scena sarà quasi totalmente a fuoco).

Mentre il secondo fattore la distanza dal soggetto influenza lo sfuocato in quanto più si è distanti dal soggetto fotografato e maggiore profondità di campo abbiamo (cioè più a fuoco) mentre al contrario se siamo più vicini abbiamo più sfuocato, questo a parità di apertura del diaframma.


L’ultimo fattore è la lunghezza focale dell’obiettivo utilizzato. Vi starete domandando, ed ora che cosa è questa lunghezza focale? Niente di più semplice, la lunghezza focale è la distanza tra il centro ottico di un obiettivo e il materiale sensibile. Questa misura si legge sugli obiettivi, infatti abbiamo obiettivi con lunghezze disparate che vanno dai 18mm ai 300mm. Certo detta così è davvero troppo semplicistico come ragionamento ma gli obiettivi e il loro funzionamento saranno trattati in questo articolo.

Per quanto riguarda la profondità di campo e la grandezza del sesnore posso dirvi che, a parità di diaframma utilizzato, con un sensore di maggiori dimensioni avremo una minore profondità di campo (quindi più sfuocato). Quindi potremo dire che la profondità di campo è inversamente proporzionale alla dimensione del sensore.


Faccio un esempio così è possibile comprendere meglio l’utilizzo della profondità di campo: nelle foto che vedete sono stati utilizzati tre diversi tipi di diaframma ma con uguale distanza dal soggetto così da poter comprendere cosa succede con i diversi tipi di diaframma.

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